L'allarme: pericolo predoni
e infiltrazioni mafiose

Ieri festa dei Carabinieri. Il comandante Guglielmi: più di un arresto al giorno, ma esistono rischi seri

a.cavalcanti

In provincia di Como, ogni giorno, sette persone vengono denunciate dai carabinieri e 1,3 finisce agli arresti. Tra il primo gennaio 2008 e il 31 maggio di quest’anno, 2.978 persone sono state pizzicate per assortite violazione alle leggi, un terzo in meno sull’analogo periodo tra il 2007 e il 2008, quando furono 4.495. I reati diminuiscono ovunque e anche il territorio comasco è più sicuro, perchè sono aumentate «la capacità di approfondire le indagini e l’azione preventiva, sono in corso nuove misure per rispondere alla richiesta, non rinviabile, di sicurezza e di legalità che sale dai cittadini»: l’ha spiegato ieri il colonnello Luciano Guglielmi, comandante provinciale dei carabinieri, durante la festa per il 195esimo anniversario dell’Arma. In carcere o davanti ad un giudice finisce, in pratica, un paese di media dimensione ogni anno, ma è significativo che negli ultimi tempi ci siano finiti quelli che hanno suscitato maggior allarme tra la gente perbene: i responsabili di 18 rapine in 50 giorni. E’ il numero degli arresti per rapina, 33, a spiccare nella relazione del comandante, mai così tanti in così poco tempo, è la qualità delle operazioni contro la malavita comune e in colletti bianchi a risaltare tra le righe lette ieri davanti ad una folta platea di autorità di ogni settore. E’ stata una festa solenne e sobria, con gli onori ai Caduti, l’inno dell’Arma e l’inno nazionale, bandiere e piante in vaso, militari schierati, divise inappuntabili, nel cortile della caserma di via Borgovico, un pensiero alle popolazioni colpite dal sisma e un’analisi su fenomeni dilaganti che sembrano, però, scorrere via nella pubblica sensibilità. E il comandante, invece, vi si è soffermato, perchè rappresentano una preoccupazione per le forze dell’ordine e un pericolo per un bene più importante dei soldi e del patrimonio, che è la vita. Il primo, la diffusione della droga, 38 arresti negli ultimi mesi, 21 chili di sostanze stupefacenti sequestrate. E poi, la sicurezza stradale: 322 contravvenzioni, più di due al giorno, tra gennaio e maggio, per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma certo, il comandante non ha trascurato di riflettere sul “crimine di strada”, scippi, borseggi e rapine, comprese quelle in casa, consapevole che è questo ad acutizzare la percezione dell’insicurezza. Ha riservato alcuni passi della relazione alle modalità con le quali i carabinieri rispondono alla criminalità predatoria: prevenzione, controllo del territorio, 37.500 pattuglie impiegate in un anno e 17.300 nei primi cinque mesi, 10% in più rispetto agli anni precedenti, convergenza delle risorse dove c’è più bisogno. E guardia alta «per contrastare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata in aree non tradizionali, come la nostra provincia». Ma il reato più frequente e a più alta percezione di insicurezza sono i furti: l’Arma non lo sottovaluta, tanto che il Comando provinciale ha organizzato incontri con i cittadini «per trattare argomenti connessi con la sicurezza, per aiutare il cittadino a conoscere meglio i suoi diritti e a prevenire le situazioni di pericolo», ha detto il colonnello, sottolineando il concetto di “polizia di prossimità”. Carabinieri che offrono e che chiedono collaborazione: dispongono di tecnologie, culto del diritto e disciplina militare, ha affermato il comandante, ma resta emblematica la storica figura del maresciallo comandante di stazione e del carabiniere di quartiere. «Perchè – ha messo in evidenza Guglielmi – è capace di farsi interprete delle effettive necessità dei cittadini e acquista autorevolezza per la disponibilità a farsi carico di tali esigenze».

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Sabato 06 Giugno 2009

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