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Mercoledì 10 Giugno 2009
La scuola in profondo rosso
fa pagare i corsi di recupero
La Leonardo chiede alle famiglie 25 euro per ogni insufficienza
«I corsi di recupero ci costano al lordo degli oneri 67 euro l’ora - spiega la preside Margherita Cangini - e noi ne chiediamo 25 per un pacchetto di 10 ore. Un piccolo contributo, quindi, anche se ci rendiamo conto che per qualche famiglia sarà difficile, perché sono tempi di ristrettezze». La decisione è stata presa dal Consiglio di istituto, tiene a sottolineare la dirigente, organismo in cui sono rappresentanti anche i genitori e gli studenti. «Noi - sottolinea Cangini, marcando la differenza rispetto ad altre scuole in difficoltà -, non abbiamo messo in discussione il fatto di organizzare i corsi di recupero: abbiamo un’utenza un po’ debole, abbiamo cercato di farli studiare per tutto l’anno e ora tenteremo di recuperare il recuperabile. Il problema è che i bilanci si stanno assottigliando. Per i corsi di recupero, in particolare, abbiamo ricevuto dal ministero un anticipo di 5mila euro con la promessa di averne altrettanti nel secondo semestre. Comunque non basteranno a pagare interamente il lavoro dei docenti».
Di qui la scelta di ricorrere al contributo volontario. L’entità è, casualmente, analoga a quella che aveva deliberato qualche mese fa l’Istituto comprensivo Como Borghi, che divide la propria sede centrale di via Magenta proprio con la «Leonardo». Contiguità simbolica di una crisi che sta investendo le scuole statali di ogni ordine e grado. Se Como Borghi aveva previsto uno sconto per il secondo figlio, 12,50 euro invece di 25, la Leonardo fa il prezzo pieno anche per il secondo debito. E l’eventuale terzo? «Abbiamo previsto di organizzare non più di due corsi di recupero per ogni studente - riferisce Cangini -. Non è escluso che qualcuno possa uscire dagli scrutini con la sospensione del giudizio in tre materie, ma la terza sarà oggetto di studio individuale».
Complessivamente le scuole della provincia di Como lamentano crediti nei confronti dello Stato che, da una recente stima dell’Ufficio scolastico regionale, ammontano a oltre 10 milioni di euro. Supplenze, esami di Stato, mansioni aggiuntive sono le voci più critiche nei bilanci che sempre più spesso di chiudono in rosso. «Per adesso - riferisce la dirigente della "Leonardo" - noi siamo riusciti a pagare tutte le attività svolte dai nostri docenti lo scorso anno. Ci restano da retribuire solo quelle aggiuntive di quest’anno».
Ora la palla passa alle famiglie. La preside si augura che paghino tutte o quasi, altrimenti resterebbe un altro segno meno nel consuntivo. I genitori si trovano pressati tra la crisi e i costi, ben più onerosi, di eventuali lezioni private. Gli studenti guardano il calendario, sospesi tra paura e speranza: sabato ultimo giorno di scuola - per qualcuno, i colleghi del Volta e della Magistri, lo è già stato ieri - subito dopo inizieranno i corsi di recupero, entro il 20 luglio si svolgeranno le verifiche finali. E arriverà un verdetto che vale ben più di 25 euro: promossi o bocciati.
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