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Mercoledì 22 Luglio 2009
Recupero crediti, al S. Anna
tremila evasori del ticket
La maggior parte sono "codici bianchi" del Pronto soccorso. Buco da 62 mila euro
Ossia gli interventi medici che non possiedono carattere d’urgenza e per i quali è necessario e obbligatorio il pagamento del ticket pari a 25 euro. Da gennaio sono già stati emessi oltre 2500 avvisi di pagamento, da parte dell’ente abilitato alla riscossione, per un importo complessivo di oltre 62 mila euro. Il dato eclatante, comprende anche somme non riscosse nella passata gestione 2008. «I solleciti sono relativi per il 90% al ticket del pronto soccorso: i "codici bianchi" - spiega Salvatore Gioia, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera Sant’Anna - Certamente 62mila euro di mancati pagamenti, rispetto al bilancio complessivo del Sant’Anna che si aggira intorno ai 300 milioni di euro, può apparire non rilevante. In realtà va a minare il bilancio». «Purtroppo il mancato pagamento al pronto soccorso è un problema "secolare" - osserva Salvatore Gioia - nel senso che si ripropone periodicamente e da sempre». La definizione del carattere o meno d’urgenza della prestazione viene, normalmente, effettuata dopo la visita da parte del personale sanitario. E non tutti ne sono a conoscenza. Di norma gli utenti dovrebbero effettuare il pagamento o mediante il bollettino postale che viene consegnato dal personale, oppure utilizzando il cosiddetto "punto giallo", in cui possono essere utilizzate le consuete carte di pagamento. Ed il fenomeno non è di certo ascrivibile a presunte punte di affollamento, dato che si presenta periodicamente, con picchi, come quello attuale del mese di luglio, in cui sono 770 i comaschi per i quali scade l’avviso di pagamento di 25 euro. Inoltre gli utenti inadempienti, prima di ricevere l’avviso di pagamento, vengono sollecitati, mediante lettera, ben due volte. Di fatto per il mese di luglio ci sono in scadenza ben 19.250 euro, per i quali è atteso il pagamento, pena l’emissione delle cartelle esattoriali. Quasi 20 mila euro che rischiano di non entrare nelle casse del presidio ospedaliero. Lo stesso direttore amministrativo, tuttavia, rassicura: «Di norma i mancati pagamenti vengono recuperati. Mensilmente viene infatti effettuata una verifica e il sistema informatico consente un’accurata gestione delle informazioni. Per risolvere le criticità dell’area del "recupero crediti" stiamo riorganizzando la ripartizione del lavoro». L’attività di recupero credito è stata infatti centralizzata sul presidio di Cantù. Mentre la riscossione dei mancati pagamenti è stata demandata, dall’inizio dell’anno, all’agenzia esattoriale «Equitalia». Una "sperimentazione", come la definisce Gioia.
"Portoghesi del ticket" a parte, qualche disguido e disagio per gli utenti del pronto soccorso non è mancato sul fronte dei servizi. Sempre in riferimento al ticket del pronto soccorso alcuni comaschi hanno infatti ricevuto avvisi di pagamento da parte Equitalia, nonostante avessero già assolto la prestazione. L’empasse sta costringendo gli utenti a richiedere lo sgravio. Il direttore amministrativo tuttavia minimizza: «Si tratta di pochi casi fisiologici. Non più di 20 posizioni aperte». Eppure qualche avviso di pagamento "in più" sta giungendo agli stessi lavoratori dell’Ospedale Sant’Anna. E c’è già chi parla di mozione alla direzione generale. Tutta da verificare.
Amalia B. Di Bartolo
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