Prima il sequestro, poi la morte
Mary, ecco su cosa si indaga

Spunta una nuova ipotesi nel giallo di Cirimido: gli inquirenti indagano su un rapimento finito nel peggiore dei modi. Sotto inchiesta la sorella minore della vittima. Attesa per l'esito dell'autopsia

CIRIMIDO - Gli inquirenti impegnati nelle indagini sul delitto di Maria Rosa Albertani sono convinti che la morte della donna sia stata preceduta da un periodo più o meno breve di segregazione. La sorella minore, Stefania, 26 anni, è iscritta sul registro degli indagati non solo per omicidio ma anche per sequestro di persona.
I contorni della vicenda rimangono in larga parte oscuri, ma la prospettiva della Procura sarebbe proprio quella di una sorta di reclusione forzata sfuggita al controllo di chi la conduceva dopo averla organizzata. Sullo sfondo c’è la casa di via Toti, a Cirimido. Mary è stata qui, ed è uno dei pochi punti fermi dell’inchiesta. C’è stata non per poco: era qui a metà maggio, quando i vicini la soccorsero avendola trovata inspiegabilmente priva di sensi, stesa a terra sull’uscio, sotto l’effetto di sostanze per le quali fu poi curata in ospedale. Ingerì da sola quelle sostanze o fu aiutata da qualcuno? Si trattò di un episodio o a quella somministrazione ne seguirono altre? Domande a cui gli inquirenti cercano ancora una risposta definitiva.

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