Rogo all'inceneritore
Caccia al piromane

La Procura non esclude alcuna causa per l'incendio di sabato scorso, ma i sospetti principali si addensano su un gesto doloso

La Procura della Repubblica ha concesso il dissequestro di parte dei capannoni sigillati all’indomani dell’incendio che sabato aveva distrutto centinaia di metri cubi di immondizia alla Guzza, la piattaforma di via Scalabrini.
Il dissequestro, autorizzato anche dietro richiesta della stessa Econord per consentire la piena ripresa dell’attività di raccolta e lavorazione del sacco viola, riguarda comunque la porzione di struttura che non è stata interessata dall’incendio.
Sullo sfondo c’è lo spettro di un atto di origine dolosa ma per il momento non filtrano particolari o anticipazioni sul lavoro di chi sta cercando di fare luce sulle cause.
A un atto doloso avevano fatto cenno, sia pure in modo indiretto, gli stessi vertici di Econord, cui si deve una prima denuncia contro ignoti. Potrebbero tornare utili, forse, anche le immagini che potrebber essere state catturate dalle telecamere a circuito chiuso che sorvegliano il recinto della discarica. Anchein questo caso, i vertici di Econord hanno dato disposizione perchè tutto il "girato" di sabato sia messo eventualmente a disposizione delle autorità e visionato con attenzione.
Difficile scommettere sui tempi dell’indagine ma di sicuro, prima di sapere se davvero qualcuno ha tentato di dare fuoco alla Guzza, ci sarà da attendere ancora qualche settimana.

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