In volo a mani nude
Ecco gli acrobati di strada

Dal Tempio Voltiano al Monumento ai Caduti, viaggio (per immagini) nel mondo degli adepti del "parkour", spettacolare disciplina sportiva e acrobatica che sta prendendo piede anche nella nostra città

COMO - I limiti sono dentro di noi, non negli ostacoli che ci circondano. È la filosofia di chi pratica il parkour, una disciplina sportiva nata in Francia sul finire degli anni Ottanta e approdata da poco anche sulle sponde del Lario. Per il momento è ancora poco conosciuta in Italia, ma lentamente sta prendendo piede, soprattutto tra i più giovani. Non esistono ancora vere e proprie realtà associative che riuniscano gli appassionati di questa attività, ma piccoli gruppi si stanno formando spontaneamente qua e là in tutto il Paese. A Como il popolo del parkour per il momento conta solo una decina di ragazzi. Il loro luogo d’allenamento preferito è il lungolago, nella zona dei giardini vicino al Tempio Voltiano e al Monumento ai Caduti. Lì si cimentano nelle evoluzioni che fanno del parkour uno sport tanto atletico quanto spettacolare: con corse, salti e capriole superano tutte le barriere architettoniche che incontrano sul percorso. Perché in questo consiste il loro sport: usare il proprio corpo per oltrepassare i limiti del contesto urbano. Come testimoniano le splendide immagini della galleria del fotografo Andrea Butti.

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