Il Tesoretto di chi evade:
«Ecco come ci riescono»

Da dove vengono i soldi, come si accumulano, in barba al fisco? È la domanda preliminare sui dati della stessa guardia di finanza che ha intercettato molteplici movimenti illegali di capitali, negli ultimi mesi

COMO Tutti possono arricchirsi, tranne quelli che pagano le tasse. Lo dice un professionista: «Ho tre ville. In una ci abito. Le altre potrebbero essere realizzate dal fisco con le mie tasse versate in 40 anni di lavoro: le ho sempre pagate fino all’ultimo cent, per senso del dovere o per non far brutte figure». La finanza ha un sospetto. È uguale a quello dei 90 comaschi che negli ultimi mesi hanno chiamato il 117 per verificare presunti comportamenti evasivi altrui. È uguale a quello del ministero dell’Economia che ha disposto di accertare la capacità contributiva in base al tenore di vita. Ovvero, se il possesso di ville, auto, imbarcazioni, portafoglio rigonfio corrisponde alla dichiarazione dei redditi e in 600, negli ultimi mesi, sono finiti nel mirino delle fiamme gialle di Como che vogliono appurare se la ricchezza dimostrata corrisponde a quella dichiarata.
Ma da dove vengono i soldi, come si accumulano, in barba al fisco? È la domanda preliminare sui dati della stessa guardia di finanza che ha intercettato molteplici movimenti illegali di capitali, negli ultimi mesi. «Come si fanno i soldi? Utilizzando materiale scadente e facendolo pagar per buono, tenendo gli operai in nero. Ma soprattutto, non pagando i fornitori e i prestatori d’opera. Posso far nomi e cognomi di gente che m’ha fatto lavorare, non m’ha pagato, ha una villa a Como e una in Sardegna e vive felice»: è il grido di dolore di Pompeo Peduzzi, il numero uno comasco degli artigiani dei tetti. «Se non paga, va nei guai? Non è vero, perché fallisce, cambia nome alla ditta e ricomincia da capo. È la persona fisica che quando è disonesta, è disonesta. Con gli altri e con il fisco - continua Peduzzi - Se è onesta, paga le tasse anche su un fatturato che non ha incassato ed è strangolata. Queste sono le cose vere». Peduzzi alza il coperchio su una realtà che definisce «drammatica». Ma saranno tutti così?
«Accumulare soldi in barba al fisco? Non è vero che tutte le manifestazioni di ricchezza siano in dispregio alle norme fiscali - osserva Silvio D’Andrea, comasco, docente di diritto commerciale alla Bicocca - I redditi possono provenire da eredità, da patrimoni di famiglia, da rendite finanziarie di antica data. Non nego che esista una categoria di parassiti, inseriti in un sistema di rapporti sociali che permettono di vivere alla grande in ville prestate dagli amici. E non nego l’esistenza di una categoria che intesta redditi e beni a società con sede nei paradisi fiscali». Altri meccanismi?
«Le attività speculative - accenna il professor D’Andrea - come l’acquisto di un terreno agricolo che, diventato edificabile, viene rivenduto e non voglio parlare dei proventi da attività criminali, come il commercio della droga. Ma vogliamo parlare delle intermediazioni fasulle, delle spese fittizie scaricate dall’imponibile, dal lavoro tutto in nero?».
Maria Castelli

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