Altezze del muro, tempo scaduto
La Provincia avvia i rilievi

Ventuno giorni per una risposta che non è arrivata hanno evidentemente avuto il significato di «tempo scaduto» per l’amministrazione provinciale che ha deciso di non aspettare oltre i rilievi e le quote del muro costruito sul lungolago

COMO Ventuno giorni per una risposta che non è arrivata hanno evidentemente avuto il significato di «tempo scaduto» per l’amministrazione provinciale che ha deciso di non aspettare oltre i rilievi e le quote del muro costruito sul lungolago. In pratica la Provincia aveva chiesto, il 28 settembre scorso, al Comune di «produrre un rilievo planimetrico ed altimetrico quotato». Fino a ieri non era arrivato nulla in via Borgovico e, a quel punto, è scattato l’ordine di procedere con le misurazioni d’ufficio (avvisando anche Palazzo Cernezzi che dovrà consentire l’accesso al cantiere). Anche qualora l’amministrazione comunale avesse consegnato in tempi più rapidi, la Provincia avrebbe comunque verificato personalmente la documentazione.
Per avere il responso bisognerà comunque aspettare qualche giorno poiché le quote rilevate con la strumentazione andranno tradotte su carta e, soprattutto, confrontate nei dettagli con i progetti (sia con quello del ’98 sia con la famosa variante Viola, dal nome del direttore lavori, che ha innalzato il muro nell’ultimo tratto). Sulle quote è in corso un vero e proprio "giallo".
Il primo a sollevarlo era stato il presidente della commissione Urbanistica Mario Lucini (Pd) che, il 25 settembre scorso, aveva inviato una lettera al presidente del consiglio comunale, Mario Pastore, una specifica richiesta a riguardo dicendo: «Allo scopo di agevolare la comprensione dello stato di avanzamento del cantiere delle paratie e di consentire valutazioni in ordine alle possibili scelte progettuali future, chiedo che, oltre al tracciamento sul muro esistente della quota 200.30, si provveda alla verifica delle quote assolute (metri sul livello del mare) del margine della sede viabile del lungolago ed alla loro indicazione sull’elaborato planimetrico della variante a suo tempo inviata all’amministrazione provinciale». Anche a Lucini non è stata fornita risposta.
Venerdì sera in diretta su Etv il sindaco Stefano Bruni aveva definito la questione «un dettaglio tecnico» aggiungendo che c’erano «verifiche in corso della guardia forestale sulle quote» e concludendo dicendo: «Sono assolutamente sereno che le quote siano quelle giuste».
Ieri in serata l’amministrazione comunale ha fatto sapere che proprio nella giornata di oggi, durante il sopralluogo dei tecnici provinciali, consegnerà i rilievi effettuati. Da lì partiranno quindi le verifiche incrociate.
Qualora venissero rilevate difformità scatterebbe quanto prevede l’articolo 181 del decreto legislativo 42 del 2004, meglio noto come "codice dei beni culturali e del paesaggio". La legge regola «le opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa» e prevede una sanzione amministrativa oppure il ripristino dei luoghi (nel caso del muro va comunque abbattuto). La Provincia dovrebbe trasmettere un avviso di reato in tribunale.
Gi. Ro.

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