Multe prese in città e non pagate
Stangata per novemila comaschi

Novemila ingiunzioni di pagamento per multe del 2006, ma mai pagate. È questa la brutta sorpresa che migliaia di comaschi stanno trovando nella cassetta delle lettere. I residenti in città sono 2.350

COMO Novemila ingiunzioni di pagamento per multe del 2006, ma mai pagate. È questa la brutta sorpresa che migliaia di comaschi stanno trovando nella cassetta delle lettere.
I residenti in città sono 2.350. «Le ingiunzioni di pagamento - hanno precisato dal Comune - sono un provvedimento che viene emesso da Creset spa, l’agente di riscossione degli enti locali delle province di Como e Lecco perché il destinatario di tale atto non aveva a suo tempo provveduto al pagamento delle sanzioni o aveva corrisposto un importo minore rispetto al dovuto».
E il salasso, per chi non ha saldato il debito, è pesante: ad esempio una multa per divieto di sosta di 36 euro adesso diventa di 130 euro (oltre alla sanzione raddoppiata sono previste, infatti, per legge un interesse relativo ad ogni semestre trascorso dal momento della notifica, un aggio ministeriale e le spese di notifica). Con l’ingiunzione, in caso di mancato pagamento - il termine fissato è di 60 giorni - si rischia il fermo amministrativo dell’auto, l’iscrizione di ipoteca sugli immobili di proprietà e nel caso dei lavoratori dipendenti la trattenuta di una quota dello stipendio.

Ricorsi - Se il verbale era stato già pagato nei termini previsti dalla normativa vigente (60 giorni dalla data di notifica o contestazione dell’illecito), se il verbale era stato oggetto di opposizione ed archiviato dal prefetto o dal giudice di pace, se il contribuente è deceduto, se il veicolo alla data della sanzione era stato venduto ad altra persona, se il verbale era stato notificato ad un indirizzo diverso da quello di residenza, in tutti questi casi l’automobilista deve far pervenire al comando della polizia locale di Como «la prova della propria regolare posizione rispetto a quanto richiesto e quindi a seconda dei casi dovrà consegnare: copia del versamento di pagamento, provvedimento di archiviazione emesso dalla Prefettura di Como o dal giudice di pace, copia del certificato di morte, copia dell’atto di Vendita, atto rilasciato da una pubblica amministrazione dal quale si possa evincere l’errore d’indirizzo». I documenti dovranno essere recapitati o tramite e-mail all’indirizzo [email protected], o tramite fax al numero 031-24.12.55, oppure per posta ordinaria all’indirizzo "Comando Polizia Locale di Como" - Ufficio Verbali - viale Innocenzo XI 18, 22100 Como. Per una più veloce risposta verranno chiesti l’indirizzo di posta elettronica, fax e telefono e indirizzo.

Per informazioni è possibile telefonare al call center ai numeri 031-25.27.50, 031-25.27.53 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16. L’orario di apertura al pubblico dell’ufficio è il seguente: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì orario continuato dalle 8.30 alle 15.30. Dal Comune lanciano un appello: «È consigliabile non recarsi alla sede del comando poiché tutti i provvedimenti di annullamento delle ingiunzioni (discarico totale o parziale) o di conferma della legittimità delle stesse saranno redatti dopo l’esame della pratica».
Gi. Ro.

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