Il muro è irregolare:
multa per il Comune

Il muro costruito sul lungolago non è regolare e, per questo, la Provincia ha avviato il procedimento sanzionatorio nei confronti del Comune, del direttore lavori e dell’impresa. È questo l’esito dei rilievi d’ufficio effettuati dall’amministrazione provinciale

COMO Il muro costruito sul lungolago non è regolare e, per questo, la Provincia ha avviato il procedimento sanzionatorio nei confronti del Comune, del direttore lavori e dell’impresa.
È questo l’esito dei rilievi d’ufficio effettuati dall’amministrazione provinciale lunedì (22 giorni dopo la richiesta inoltrata a Palazzo Cernezzi e rimasta senza risposta fino a lunedì pomeriggio). Quattro le difformità riscontrate che hanno portato la Provincia a "multare" l’amministrazione comunale inviando anche una segnalazione alla procura della Repubblica.
Nel dettaglio la prima contestazione riguarda la forma del muro: «Il profilo longitudinale superiore - segnala la Provincia con il provvedimento del dirigente Giuseppe Cosenza - del manufatto murario anti esondazione, costituito da sedute e fioriere, è stato realizzato "a gradoni" anziché con profilo lineare ad altezza costante rispetto al piano di camminamento della passeggiata».
Il punto due parla di difformità nelle altezze: «Le quote del manufatto realizzato, per effetto della modalità costruttiva, risultano eccedenti fino ad un massimo di circa 20 cm, rispetto alla quota autorizzata di un metro costante (50 cm di seduta e 50 cm di schienale con interposta fioriera)». Tradotto: ci sono punti in cui il muro è più alto di un quinto rispetto al progetto. Il Comune stesso aveva messo le mani avanti e in una lettera spedita due giorni fa aveva di fatto ammesso le anomalie. «Preliminarmente emerge - scriveva il dirigente Antonio Ferro - dal rilievo che si trasmette, che quanto realizzato corrisponde esattamente al progetto da lei autorizzato mentre, per altro verso occorre precisare che nel corso della realizzazione dei getti in calcestruzzo è stato seguito, per motivi legati a logiche costruttive, un profilo dei getti orizzontale». In pratica la tesi comunale è che in alcuni tratti è sì più alto, ma che è stato fatto apposta di quell’altezza che sarebbe poi stata ridotta. Tesi che, evidentemente, non ha convinto i tecnici provinciali che hanno fatto i rilievi sul posto.
Terza irregolarità riguarda le maxi fioriere che «sono state realizzate in forma ellittica anziché rettangolare con gli angoli smussati». Infine il rapporto delle difformità ha rilevato che «sono stati realizzati sette "basamenti" per i punti di illuminazione, di dimensioni di 112 cm di lunghezza, 116 cm di larghezza e altezza variabile da cm. 50 a cm. 70, posizionati alle estremità delle fioriere, non previsti nel progetto autorizzato». In pratica sette cubi lunghi più di un metro e larghi altrettanto, non proprio minuscoli.
La Provincia ha così applicato quanto prevede l’articolo 181 del decreto legislativo 42 del 2004, meglio noto come "codice dei beni culturali e del paesaggio". La legge regola «le opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa» e prevede una sanzione amministrativa oppure il ripristino dei luoghi (nel caso del muro va comunque abbattuto). Inoltre è stato trasmesso un avviso di reato in procura e alla guardia forestale. Destinatari del provvedimento sanzionatorio il direttore dei lavori Antonio Viola, il dirigente comunale Antonio Ferro e il presidente della ditta appaltatrice (Sacaim di Mestre) Marco Salmini. Copia di tutto è stata inviata al Pirellone e alla soprintendenza.
Gi. Ro.

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