Mentasti minacciato
per le case all'asta

La lettera anonima recapitata ad Andrea Mentasti un paio di giorni prima che qualcuno gli tagliasse i freni della moto conteneva insulti e minacce scritte con ogni probabilità da un inquilino delle case di proprietà del Sant’Anna preoccupati per la vendita all’asta degli immobili. Emerge dall’inchiesta sull’attentato subito dal numero uno di via Napoleona

COMO La lettera anonima recapitata ad Andrea Mentasti un paio di giorni prima che qualcuno gli tagliasse i freni della moto conteneva insulti e minacce scritte con ogni probabilità da un inquilino delle case di proprietà del Sant’Anna preoccupati per la vendita all’asta degli immobili. È quanto emerge a margine dell’inchiesta sull’attentato subito dal numero uno di via Napoleona. Alla luce del contenuto della missiva fatta trovare direttamente sul bancone della direzione generale dell’ospedale cittadino, non è così scontata la correlazione tra la lettera stessa e la folle azione di sabotaggio ai danni della moto del manager del Sant’Anna.

La lettera - La missiva è stata lasciata nella palazzina della direzione un paio di settimane fa. Qualcuno, che nessuno ha però notato, si è premurato di consegnarla personalmente negli uffici che ospitano i vertici dell’azienda ospedaliera. Nella lettera, i cui contenuti sono molto diversi da quelli delle precedenti missive minatorie recapitate a Mentasti nei mesi scorsi, l’anonimo farebbe direttamente riferimento - tra un insulto e uno scomposto "invito" rivolto al manager di abbandonare l’incarico - alla vendita degli immobili del Sant’Anna. Il prossimo mese di novembre è prevista la vendita all’asta di 16 fabbricati di proprietà dell’ospedale. Una cessione che aveva causato la rivolta degli inquilini, preoccupati per la possibilità di perdere casa. Proprio questo sarebbe l’oggetto delle minacce messe nero su bianco nella lettera.

Il sabotaggio - Mentasti, dopo aver segnalato le minacce agli agenti del posto di polizia, stava andando in questura a denunciare di aver ricevuto la lettera, quando ha rischiato di fare un incidente a causa del sabotaggio ai freni della moto. Le circostanze dell’attentato farebbero pensare non già a un collegamento con la missiva di insulti appena ricevuta, ma un atto compiuto da un interno al Sant’Anna. Non tutti, infatti, sanno dell’esistenza di un garage sotto la palazzina della direzione dell’ospedale di via Napoleona. E ancor meno conoscevano quale fosse la moto del direttore generale. Per non dire del fatto che la stessa veniva solitamente parcheggiata all’esterno e solo da poche settimane Mentasti aveva deciso di lasciarla nel garage. Tutti elementi che farebbero pensare a un sabotatore molto ben informato sulle cose del Sant’Anna.
P. Mor.

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