Bruni e Butti d'accordo
Scaricato Caradonna

Oggi alle 18.30 vertice del Pdl in Comune: o si cambia o si va al voto. Sul tavolo la "testa" dell'assessore già sfiduciato dal consiglio

«O tutti condividono la proposta del coordinatore e del sindaco, oppure si va a casa». È riassunto in questa frase, pronunciata da uno dei “big” del Pdl comasco, il clima che si respira alla vigilia del vertice decisivo per le sorti dell’amministrazione Bruni. Il gruppo consiliare di Palazzo Cernezzi si riunirà oggi alle 18,30 e sul tavolo ci saranno i temi che hanno spaccato il partito e la maggioranza: Ticosa, rimpasto di giunta e, soprattutto, caso Caradonna. In assenza di un accordo, prevedevano ieri diversi consiglieri comunali del Pdl (rigorosamente a taccuini chiusi), il sindaco non potrà fare altro che dimettersi. «E - hanno spiegato - se non lo farà, molti di noi firmeranno la mozione di sfiducia nei suoi confronti». Mozione che, peraltro, il consigliere Arturo Arcellaschi (Pdl) ha già annunciato di voler sottoscrivere nella giornata di domani, portando il totale delle firme a quota 16 (numero necessario per la discussione in aula).
Quella di oggi pomeriggio, insomma, sarà una vera e propria resa dei conti. L’incontro, inizialmente programmato per discutere esclusivamente della vicenda Ticosa, ha assunto i connotati dell’ultima spiaggia dopo la lettera vergata dal coordinatore provinciale del Pdl Alessio Butti e dal vice Giorgio Pozzi: «Lunedì, con il sindaco Bruni, proporremo una soluzione complessiva ai problemi vissuti dalla città negli ultimi mesi - hanno scritto - Lo faremo con la serenità di chi è consapevole di aver fatto tutto il possibile per evitare il ricorso anticipato alle urne, ma anche con la certezza dell’indisponibilità ad accettare compromessi al ribasso, che non sarebbero più tollerati da chicchessia». Il voto, insomma, è tutt’altro che un’ipotesi remota, anche se lo stesso Butti ieri si è dichiarato «sereno» in vista del vertice con il gruppo, sottolineando che indicherà, insieme al sindaco, «una strada molto chiara». La proposta conterrà, tra l’altro, l’addio dell’assessore Fulvio Caradonna, già sfiduciato dal consiglio per lo scandalo del muro sul lungolago e finito nuovamente nel mirino della Lega in questi giorni.

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