Emergenza, anche a Como
il numero breve unico 112

Arriverà anche a Como il numero breve ed unico 112. Servirà per chiedere un intervento sull’emergenza di Polizia di Stato e carabinieri, dapprima e, in seguito di tutti gli altri enti. Ognuno manterrà la propria specialità, ma il coordinamento consentirà un risparmio di risorse del 20, forse anche il 30% e faciliterà la vita al cittadino

COMO Arriverà anche a Como il numero breve ed unico 112. Servirà per chiedere un intervento sull’emergenza di Polizia di Stato e carabinieri, dapprima e, in seguito di tutti gli altri enti. Ognuno manterrà la propria specialità, ma il coordinamento consentirà un risparmio di risorse del 20, forse anche il 30% e faciliterà la vita al cittadino. Oggi, si destreggia tra una selva di numeri (vedi scheda), Polizia di Stato, in tutte le sue articolazioni, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria, Polizia Locale, Vigili del fuoco, 118, Corpo Forestale dello Stato, Protezione Civile presso la prefettura e presso l’amministrazione provinciale, Polizia Provinciale, ministeri ed istituzioni diverse, chi è ad ordinamento civile e chi è militare. «Unificare le principali forze di polizia: ipotesi o necessità?»: è il tema affrontato ieri dal convegno provinciale del Silp, sindacato lavoratori di polizia. «Una necessità: non un unico Corpo, ma un’unica guida nel pluralismo», è la risposta del questore, Massimo Maria Mazza, che ha accennato ai problemi della nostra provincia, ma ha escluso che la situazione sia drammatica. «Una necessità, sotto la guida del ministero dell’Interno e del prefetto. Come c’è necessità di snellire e sburocratizzare», ha sottolineato il viceprefetto Rita Riccio. E se i cittadini sono «in credito nei confronti della politica che deve rimboccarsi le maniche», secondo il presidente provinciale, Leonardo Carioni, per il deputato leghista Nicola Molteni, questo governo e il ministro Maroni hanno fatto e stanno facendo molto per sicurezza e uomini della sicurezza, ha illustrato in un articolato intervento in cui ha parlato anche di giustizia. «Chi sbaglia paga», per non vanificare il lavoro delle forze dell’ordine. Il risultato? «Reati diminuiti del 13,95%, colpi sempre più pesanti alla criminalità», ha rimarcato Molteni. E se per Luca Gaffuri, consigliere comunale e regionale Pd «non è il momento di abbassare la guardia», per il segretario provinciale Cgil, Alessandro Tarpini, «Chi ha vinto le ultime elezioni, le ha vinte sulla sicurezza. Tuttora, la criminalità si sta specializzando, dispone di mezzi infiniti, perciò bisogna investire sulle forze dell’ordine, non tagliare come si sta facendo». E per la nostra provincia? «Non è il Bronx, ma alcuni episodi su forme di criminalità organizzata alla quale non siamo abituati sono un segnale preoccupante», ha riflettuto Tarpini. Autorità venute anche da fuori, per portare contributi al dibattito che s’è soffermato su elementi tecnici e contraddizioni. Sono tanti anni che il numero unico è nei pensieri. Il segretario provinciale Silp, Maurizio Grilli, ha riscosso consenso corale: «E’ necessario». Quando, è sempre atteso.
Maria Castelli

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