Non ci sarà pedaggio
nella futura tangenziale

 Niente pedaggio per la futura tangenziale di Como. La buona notizia è arrivata con l’approvazione del progetto definitivo della Pedemontana da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). La possibilità di istituire un balzello, però, potrebbe essere ripresa in considerazione se dovessero emergere difficoltà del piano finanziario

COMO Niente pedaggio per la futura tangenziale di Como. La buona notizia è arrivata ieri, con l’approvazione del progetto definitivo della Pedemontana da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). La possibilità di istituire un balzello, però, potrebbe essere ripresa in considerazione se dovessero emergere difficoltà del piano finanziario. Significa, in sintesi, che dopo l’entrata a regime di tutta la Pedemontana verranno effettuate le verifiche finanziarie. Siccome il nuovo sistema viabilistico dovrebbe essere completato per il 2015, anno dell’Expo, bisognerà verosimilmente aspettare almeno un esercizio di bilancio, e quindi il 2016, prima di sapere una volta per tutte se ci sarà o no il pedaggio.
Nelle ultime settimane era stata diffusa l’ipotesi che i primi lotti delle tangenziali di Como e Varese fossero a pagamento. La cosa, però, avrebbe destato di sicuro le proteste da parte dei cittadini che avrebbero dovuto pagare per un tratto lungo poco più di 2 chilometri. Tanto misura il primo lotto della tangenziale comasca, dall’uscita dell’A9 a Grandate fino allo svincolo dell’Acquanegra in zona Albate. Una tangenziale, come è noto, mutilata poiché manca ancora un progetto finanziato per il 2° lotto che in origine avrebbe dovuto portare il collegamento fino ad Albese e unirsi alla statale per Lecco. E qui arriviamo alla seconda questione calda affrontata nel documento approvato ieri dal Cipe: cosa ne sarà di questo benedetto secondo lotto? La risposta sottoscritta è pilatesca. Da una parte si dispone la realizzazione del progetto della galleria a canna singola con due corsie (una per ogni senso di marcia), anziché una galleria a canna doppia, così da ridurre le problematiche tecniche e quindi economiche. Dall’altra parte si chiede alla società Pedemontana di studiare una soluzione alternativa che si inserisca nella futura autostrada  Varese-Como-Lecco. La prima soluzione va incontro alle istanze avanzate dall’amministrazione provinciale, la seconda, invece, va incontro a Regione Lombardia che per risparmiare aveva chiesto di studiare un nuovo percorso che, per stessa ammissione dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, dovrebbe transitare più a sud, servendo il Canturino e non la periferia di Como.
Sempre ieri è stata approvata la soluzione definitiva del 1° lotto, i cui lavori potrebbero paritre già a febbraio prossimo: nel tratto dalla zona del cimitero di Grandate alla galleria di Casnate con Bernate la tangenziale sarà in trincea o in galleria artificiale, passando sotto la Statale dei Giovi.
Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni si è detto soddisfatto: “Quello del Cipe di
oggi era un passaggio nevralgico e lo abbiamo brillantemente superato". Idem l’assessore Cattaneo : “Il Cipe ha approvato, oltre al progetto definitivo e al piano finanziario, anche la nostra prescrizione, che permetterà di non pagare alcun pedaggio sui primi lotti prioritari delle tangenziali di Varese e Como". Soddisfatto anche l’assessore provinciale al Territorio, Sergio Mina: “Ci risulta che siano state accolte le nostre istanze sulla galleria a canna singola. Siamo soddisfatti. Ora speriamo che venga confermato”. Ma il centrosinistra attacca con il consigliere regionale e comunale, il comasco Luca Gaffuri del Pd: “Se il Cipe ha approvato il piano finanziario così com’era stabilito, significa che per portare a termine la Pedemontana si sacrificano le tangenziali di Varese e Como, facendo pagare il pedaggio e che il secondo lotto è a rischio”.
Dario Alemanno

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