Binks, l’impaziente inglese: «Qui per migliorare»

I nuovi «Sono sceso di categoria per cercare di giocare più partite possibile e avere continuità»

Luis Binks potrebbe essere un grande acquisto per la difesa del Como. Giovane, inglese, con talento, ha giocato l’anno scorso a Bologna nel massimo campionato italiano, dopo una esperienza particolare nel Montreal. Ecco le sue prime impressioni da giocatore del Como.

Dopo una esperienza importante in serie A al Bologna, hai deciso di intraprendere l’esperienza in serie B al Como: perché?

Sono sceso di categoria per cercare di giocare più partite possibile e avere continuità. Spero di poter aiutare il Como a raggiungere gli obiettivi, che poi sono senza dubbio quelli di fare anche stavolta un ottimo campionato.

Come è andata l’esperienza Bologna, con quindici presenze in serie A?

A Bologna è stata una stagione positiva. Era la mia prima stagione in Italia e ho dovuto abituarmi alle novità del campionato. Quindici partite sono un buon numero, tutto sommato direi più di quelle che mi aspettassi.

Cosa c’è nel cofanetto dei ricordi della tua stagione nel massimo campionato italiano?

La miglior partita nel diario dei ricordi è stata quella contro l’Udinese, la prima. Il debutto non si scorda mai. Ma certo con il Milan è stata una gara indimenticabile contro Ibra e Giroud, e poi quella contro il Napoli dove sono partito titolare. Il campionato italiano è un ottimo torneo. Io con il Milan curavo Giroud e alla fine ci siamo scambiati la maglia, che conservo a casa.

Ci descrivi un po’ le tue caratteristiche?

Sono un difensore cui piace l’impostazione, mi piace passare la palla ma sono anche uno aggressivo nella difesa uno contro uno.

Cosa ci racconti della tua esperienza in Canada?

Non è stata certo una esperienza comune a tanti miei colleghi. Ma quando mi è arrivata l’offerta del Montreal Impact, ho pensato che sarebbe stata una opportunità per giocare con continuità. Le strutture in Canada sono all’avanguardia e ti consentono di svolgere la professione al top. Si lavora molto bene, c’è da dire che è un calcio molto diverso perché non ci sono le retrocessioni ed è un modo di interpretare il campionato differente. Anche i tifosi non sono appassionati come in Europa ma è stata una bella esperienza che mi ha dato la possibilità di giocare tanto e imparare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA