Città murata più viva
I negozi non ci stanno

Shopping e dintorni Non si farà “Como Zone to Live”. Poche adesioni all’animazione estiva del giovedì. I promotori: «Peccato, Expo era grande occasione»

L’obiettivo era quello di rendere più vivo il centro storico contando sul coinvolgimento dei commercianti. Ma “Como Zone to Live”, il progetto di animare la città murata due giovedì sera a giugno e luglio, non si farà. Il motivo è semplice: non è stato raccolto un numero sufficiente di adesioni, in tutto una ventina. Un peccato soprattutto perché, nell’estate di Expo, è ragionevole pensare che ci sarebbe stato un ritorno speciale.

«Vero anche se il progetto non è nato in diretta relazione con Expo - spiega Sarah Tibs, responsabile di Hic, l’associazione no profit che ha messo a punto “Como Zone to Live - il riscontro è stato al di sotto delle aspettative e dopo avere prorogato più volte la scadenza del bando si è alla fine deciso di sospendere tutto perché non ci sono i presupposti per rendere sostenibile l’intera operazione». E dire che, almeno in questo caso, tutto si può dire ma non prendersela con il Comune, da tempo disponibile ad abbuonare la tassa di occupazione del suolo pubblico per tutte quelle attività disponibili ad aderire al progetto.

Ma in concreto cosa c’era in ballo? Il progetto - a suo tempo lo aveva spiegato Lorenzo Donegana, già manager del Distretto urbano del commercio - aveva l’obiettivo di creare delle vetrine viventi su strada. Il commerciante, di qualunque genere merceologico, avrebbe potuto esporre materiale all’esterno creando però dei mini eventi (dall’acconciatura volante nel caso ad esempio di un parrucchiere alla sfilata di moda per i negozi di abbigliamento). Vietata, invece, l’esposizione di cartellini e prezzi e la vendita all’esterno dei locali.

«Come si spiega la tiepida reazione dei commercianti? Credo che molti operatori abbiano percepito come un ostacolo la necessità di mettere a punto un’iniziativa creativa - continua Tibs - per parte nostra, al di là dei suggerimenti sulle iniziative, avevamo dato disponibilità a fornire un appoggio per il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche». «Si trattava di un’iniziativa per riappropriarsi da un lato di spazi pubblici e per vivere diversamente la città» commentano gli organizzatori.

Ma quanto il commercio cittadino sta beneficiando di Expo? «Dati per il momento non ce ne sono - dice Graziano Monetti, direttore di Confcommercio - la sensazione è che ci sia un maggior numero di turisti dai Paesi asiatici e dal Sud America, per un primo bilancio aspettiamo la terza settimana.

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