Como, sì al Giro d’Italia
Costa 290mila euro

Approvato lo stanziamento per la tappa con arrivo in città il 26 maggio, ok anche da Pd e Svolta Civica. Agli organizzatori 244mila euro. Anzaldo: «Spesa eccessiva». Galli: «Cifra corretta e ci sarà un ritorno enorme»

I ciclisti taglieranno il traguardo a Como nel pomeriggio del 26 maggio prossimo, la giunta di Mario Landriscina l’ha fatto all’una e mezza di ieri quando il Consiglio comunale ha detto ufficialmente sì all’arrivo del Giro d’Italia in città. L’aula ha approvato a larga maggioranza - hanno premuto il tasto verde anche i rappresentanti di due gruppi d’opposizione, Pd e Svolta Civica - la delibera con uno stanziamento di 290mila euro destinato proprio all’organizzazione dell’evento sportivo. Si sono espressi a favore tutti i consiglieri che si trovavano in aula al momento della votazione, tranne quelli della lista Rapinese Sindaco (Alessandro Rapinese, Fulvio Anzaldo e Ada Mantovani); non erano presenti Bruno Magatti di Civitas e Fabio Aleotti dei 5Stelle.

Non sono mancate le polemiche, è andato all’attacco in particolare Anzaldo che ha bollato come «eccessiva» la cifra messa a bilancio dal Comune e ha sostenuto che sarebbe stato meglio utilizzare i fondi per altri interventi in città. Replica l’assessore allo Sport Marco Galli - artefice dell’operazione con la collega Simona Rossotti, mentre il testo è stato portato in aula dall’assessore al Bilancio Adriano Caldara - spiegando che «la città avrà un ritorno enorme e immediato, in termini economici così come di visibilità». «Non è nemmeno detto che si spendano tutti i soldi accantonati, inoltre contiamo di trovare sponsor importanti che ci aiuteranno».

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