Como, il Comune vende
negozi, bar e scuole

Subito 20 immobili, nel 2015 l’ex orfanotrofio. «Dobbiamo incassare per poter fare investimenti»

Nuovo sistema per i ribassi dopo un’asta deserta

Como

Il Comune ci riprova. Dopo i primi annunci e i primi documenti approvati in consiglio ma rimasti lettera morta (problemi burocratici, spiegano a palazzo), ecco un nuovo elenco di immobili da mettere in vendita. Il piano triennale è stato approvato dalla giunta, riassume così le finalità l’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno: «Abbiamo bisogno di incassare per poi poter investire. Il meccanismo del patto di stabilità, infatti, ci obbliga ad avere entrate pari alle uscite, altrimenti non si fa nulla. Tra l’altro quelli che mettiamo sul mercato sono tutti beni non funzionali alle esigenze dell’amministrazione». In questa pagina pubblichiamo l’elenco degli immobili, l’ubicazione e il valore stimato dall’ufficio tecnico (diventa la cifra di partenza per l’asta). L’affittuario, se interessato, ha il diritto di prelazione, per legge. «Ma in consiglio - dice Iantorno - porteremo anche un regolamento che modifica il meccanismo dei ribassi, nel caso in cui la prima asta vada deserta: alla seconda abbassiamo il prezzo del 15% mentre oggi è previsto il 10%, inoltre se va a vuoto anche il secondo tentativo la giunta può valutare un ulteriore abbattimento fino al 25%».

Prevista, nel 2014, la vendita di 20 beni (incasso stimato 5.696.214 euro), per il 2015 l’ex orfanotrofio di via Grossi (9.702.620 euro secondo la stima del Politecnico) e per il 2016 altri 7 immobili (4.385.539 euro). Nel triennio si arriva a quasi 20 milioni (19.784.373 euro).

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