Concorso vigili, soffiata via sms
dall'ufficio dell'assessore

Chiusa l’inchiesta, in quattro ancora sotto accusa. Favoriti i partecipanti al corso di uno dei sindacati

La soffiata sul concorso per i vigili di Como faceva parte di una sorta di pacchetto dono per i partecipanti del corso di preparazione organizzato, per l’occasione, da uno dei sindacati della polizia locale cittadina. È quanto sostiene la procura che, dopo poco meno di un anno di inchiesta, ha chiuso il fascicolo sull’esame farsa e - salvo ripensamenti da qui ai prossimi venti giorni - ha creato i presupposti per chiedere il processo a carico dei quattro indagati rimasti ancora sotto inchiesta pur con contestazioni alleggerite, rispetto l’iniziale accusa di abuso in atti d’ufficio e di falso per aver modificato i risultati del concorso. L’avviso di chiusura indagini con la sola ipotesi di reato di rivelazione di segreti d’ufficio è stato notificato, ieri, al capo di gabinetto di Palazzo Cernezzi, Tullio Saccenti, e al segretario dell’assessore Scopelliti, nonché agente della polizia locale, Bruno Polimeni; lo stesso Francesco Scopelliti è chiamato a presentare memoria difensiva o a farsi interrogare per far cambiare idea al titolare dell’inchiesta, il pm Daniela Meliota, che lo accusa di false dichiarazioni a pubblico ministero; chiude l’elenco uno dei concorrenti, il 39enne Paolo Fusto di Como, che deve rispondere del reato di favoreggiamento.

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