Cremazioni, a Chiasso meno care
«Ma ci ha bloccato il Comune di Como»

Il gestore dei forni di Chiasso e Lugano: fino all’anno scorso tutto ok, poi il Comune ha imposto il passaporto mortuario, contrario alla legge

«Non abbiamo mai avuto problemi fino a dicembre dell’anno scorso. Da quel momento, ma dalla sera alla mattina, hanno imposto il passaporto mortuario, complicando i vari passaggi burocratici». Gian Carlo Vital è il direttore degli impianti crematori di Chiasso e Lugano. Chi ha imposto il passaporto mortuario è il Comune di Como, «contrariamente all’accordo esistente tra i due paesi dal 1951» , con la conseguenza che dal capoluogo le richieste di cremazione sono calate. Nessun problema con i comuni di Cernobbio, Bizzarone, Olgiate Comasco, solo per citarne alcuni. «Con loro lavoriamo benissimo, rilasciano l’autorizzazione che ci vuole, visto che siamo ad una distanza sotto ai dieci chilometri e il passaporto mortuario non serve - prosegue Vital -. Noi siamo un’associazione senza scopo di lucro e quindi non lo dico per fare commercio. Vorremmo solo essere d’aiuto alle famiglie che vanno accompagnate al meglio in questo ultimo saluto al proprio caro».

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