Comuni: i revisori da fuori
Ci costano diecimila euro l’anno

Palazzo Cernezzi ora è costretto a pagare le trasferte, il vitto, ma anche - in casi particolari - l’alloggio

Como

La novità aveva fatto storcere il naso subito. Ora la beffa è completa e costerà ai cittadini comaschi 10mila euro l’anno.

Parliamo dei costi legati ai revisori dei conti che lavorano per il Comune. Nel gennaio scorso si è svolto il sorteggio tra i professionisti che fanno parte di un apposito albo regionale, come previsto dalle nuove normative. E sono stati estratti i nomi di tre esperti che risiedono fuori dalla provincia di Como (si va da Brescia a Mantova). Risultato: il Comune ora è costretto a pagare ai revisori le trasferte, il vitto, ma anche - in casi particolari - l’alloggio. Un recente documento di Palazzo Cernezzi quantifica l’impatto sulle casse pubbliche: 9.550 euro solo per il periodo tra il 13 febbraio di quest’anno e il 31 dicembre. Insomma, l’amministrazione dovrà sborsare circa diecimila euro l’anno, per tre anni (il collegio è in carica fino al 12 febbraio 2016).

Rimborsati vitto e alloggio

Il testo chiarisce che la cifra servirà per «il rimborso delle spese di viaggio per la presenza presso la sede dell’ente», ma anche per «vitto e alloggio ove ciò si renda necessario in ragione dello svolgimento dell’incarico. Per ora il Comune aveva messo da parte 3.550 euro ma ha deciso di aggiungerne 6mila, arrivando ai citati 9.550 euro, considerando che da qui a fine anno i revisori dovranno essere convocati per esaminare «gli atti relativi alla variazione di assestamento di bilancio», da svolgersi entro il 30 novembre. Ma è in programma anche «l’esame della certificazione al bilancio da trasmettere al ministero dell’Interno entro il 16 dicembre» e «l’esame dei questionari da trasmettere alla Corte dei Conti». Insomma, i tre professionisti (il presidente Gianmaria Viganò, i componenti Monica Margariti e Alessandro Zeni) dovranno trascorrere parecchio tempo in trasferta a Palazzo Cernezzi e le spese per i rimborsi aumenteranno.

L’assessore Giulia Pusterla aveva detto subito: «Il meccanismo ci creerà dei problemi , dovremo pagare le trasferte. Ma quando è scaduto il mandato dei vecchi revisori siamo stati costretti a procedere come stabilito dalla nuova legge».

Una norma che non piace

Anche Laura Bordoli, consigliere del gruppo misto ed ex revisore del Comune di Como (rappresenta la categoria a livello nazionale), si è schierata contro la novità: «Se proprio dev’esserci il sorteggio, almeno si dia la precedenza a chi risiede in provincia, per evitare di dover pagare i trasferimenti. Il problema non riguarda solo Como, ma tanti enti locali del nostro territorio».

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