Diabolik a quota 800 numeri
Il “re del terrore” da record

Con il numero inedito in edicola questo mese, non a caso intitolato “Ottocento lacrime di ghiaccio” (il numero 10 dell’anno LII), Diabolik festeggia il suo ottocentesimo episodio

Un traguardo storico per il “re del terrore”: è in edicola il numero 800 di “Diabolik”.

Infatti, con il numero inedito in edicola questo mese, non a caso intitolato “Ottocento lacrime di ghiaccio” (il numero 10 dell’anno LII), Diabolik festeggia il suo ottocentesimo episodio.

Un record invidiabile, assolutamente unico nella storia del fumetto italiano, che viene celebrato dall’Editrice Astorina con una copertina preziosa, “glitterata”, con un diamante in primo piano che luccica come una vera pietra preziosa.

Ma, con l’occasione, si festeggia anche il mezzo secolo di collaborazione di Enzo Facciolo, lo storico disegnatore di Diabolik che, nel lontano 1963, cominciò a prestare la sua arte alle sorelle Angela e Luciana Giussani firmando il decimo episodio della collana: ora ne ha disegnato l’ottocentesimo, artista entusiasta oggi come allora. E proprio a Enzo Facciolo è dedicata la seconda di copertina.

La giungla nasconde da secoli ottocento diamanti. Settecentonovantanove, per essere precisi, perché Magda Forrest, l’archeologa, ne ha già dato uno a Diabolik per convincerlo ad affiancarla nella ricerca degli altri. Ma la ricerca si rivela molto più pericolosa del previsto. Questa la trama di “Ottocento lacrime di ghiaccio”: il soggetto è di Andrea Pasini e di Mario Gomboli, peraltro direttore della casa editrice Astorina, la sceneggiatura dello stesso Pasini, i disegni e la copertina di Enzo Facciolo, l’elaborazione digitale di Paolo Tani.

“Diabolik” in numeri: nei suoi 51 anni di storia, 800 gli episodi inediti pubblicati nella serie regolare, ai quali vanno sommati i 28 della collana “Il Grande Diabolik” e alcune decine di “albetti” speciali fuori serie. Complessivamente più di 100mila tavole a fumetti, poco meno di 300mila vignette.

Un successo editoriale notevole: il “re del terrore” colpisce ancora.

Andrea Cavalcanti

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