Il Como che verrà: la situazione dei contratti

Movimenti Se per Parigini un anno fa il Como aveva deciso di insistere, stavolta forse non ne vale la pena dopo una stagione così così

Un passo in avanti rispetto all’anno scorso sicuramente è stato fatto: il Como che tornerà al lavoro in luglio ha nella sua rosa un po’ di certezze in più, anche numericamente parlando.

Basti pensare che un anno fa giocatori come Cerri, Vignali e Ioannou, tanto per fare tre nomi di titolari praticamente fissi, erano in prestito e oggi no. Sono del Como a tutti gli effetti e questo consente anche di averli a disposizione sin dall’inizio, senza perdere nemmeno un giorno di preparazione. In più, ci sono giocatori importanti, tipo Cutrone, che l’anno scorso arrivò sul finale del mercato e stavolta invece comincerà a lavorare da subito.

Le incognite pesanti non sono poi molte, anche perché non sono molti i giocatori in prestito. E di questi quello che sta più a cuore, anche per il ruolo, è Alfred Gomis. Fondamentale per il buon girone di ritorno del Como, ma poco si può ipotizzare per ora sulla possibilità di tenerlo ancora per un’altra stagione.

Altro prestito su cui forse il Como potrebbe ragionare è quello di Luis Binks. Sugli altri è difficile possa esserci interesse concreto: si tratta di Parigini e dei due difensori arrivati a gennaio, Canestrelli e Pierozzi. Se per Parigini un anno fa il Como aveva deciso di insistere, stavolta forse non ne vale la pena dopo una stagione in cui è stato poco impiegato e con rendimento altalenante.

Tornando ai portieri, scontata la partenza di Vigorito, arrivato in prestito dal Cosenza. E il ruolo della porta, dunque, è ancora un tema caldo di questo mercato, per quanto stavolta in ogni caso Ghidotti c’è. L’anno scorso il problema era duplice, con la partenza di Gori e soprattutto la decisione di Facchin di smettere di giocare.

La difesa di fatto potrebbe perdere solo Binks, dunque qualche rinforzo è necessario. Per quanto c’è da valutare anche la condizione di Solini dopo il lungo infortunio. Anche lui è a tutti gli effetti un giocatore del Como. E il suo rientro potrebbe risultare importante.

Capitolo centrocampo: lo storico trio Bellemo-Arrigoni-Iovine stavolta parte meno solo. Unico giocatore in prestito, che probabilmente non sarà confermato, è Da Riva, oltre a Parigini sull’esterno.

Caso Fabregas a parte, gli altri sono tutti del Como: sperando che Baselli possa davvero trovare continuità e tornare all’altezza del suo valore c’è lui, c’è Faragò, c’è Blanco, ma soprattutto ci sono due pedine in più che cominceranno dall’inizio: ovviamente Chajia, che parte con molte meno incognite di un anno fa, ma anche Da Cunha. Il tutto per una possibile varietà di scelte e di moduli su cui lavorare sin dall’inizio.

In attacco, un anno fa c’erano due attaccanti in prestito, Cerri e La Gumina. E un po’ di incertezza su Gliozzi, che poi infatti è partito. Stavolta l’unico elemento che sarà probabilmente sostituito è Mancuso, a fine prestito.

Insieme a Cerri restano punti fermi Cutrone e Gabrielloni. Con un’altra aggiunta interessante, il recupero di Kerrigan, altro elemento di cui il Como ha dovuto fare a meno e che potrebbe essere utilissimo. Un reparto ovviamente da integrare, e la scelta di un nuovo attaccante sarà un altro dei temi interessanti dell’estate.

Resta comunque il fatto che il gruppo che si presenterà al raduno è già coperto in tutti i ruoli, un bel passo in avanti.

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