La rabbia di Uboldi
escluso al Mugello

«Una ripicca nei miei confronti? Può essere»

Una stagione sfortunata non c’è che dire. Ma quello che a Davide Uboldi non va giù, giustamente va detto, è che domenica scorsa al Mugello si è preso praticamente una doppia condanna per un solo “reato”.

Il comasco campione italiano in carica dei Prototipi, infatti, non solo ha scontato un drive-through (la penalizzazione di un giro) per il contatto con la sua Osella della Uboldi Corse al retrotreno della Norma di Simone Iaquinta e nonostante ciò era arrivato secondo alla bandiera a scacchi, ma nel dopo gara i giudici lo hanno addirittura escluso dalla classifica.

«Un assurdità»

«Non è mai successo, nemmeno in Formula 1 - attacca il pilota comasco - che un pilota sia stato penalizzato due volte per la stessa irregolarità. Ho avuto e accettato il drive-through e tutto doveva finire lì, invece a gara finita salta fuori la squalifica. Non esiste. E’ come se un automobilista venga fermato da un vigile e multato per una infrazione al codice della strada e subito dopo lo stesso vigile gli comminasse una seconda multa per la stessa motivazione. E’ assurdo».

Come ha reagito? «Ho ribadito in faccia ai tre giudici che mi hanno squalificato l’assurdità della loro decisione e sono contento di averlo fatto perché mi sono tolto almeno la soddisfazione di denunciare un fatto insolito, mai successo prima»-. Non potrebbe darsi che tanto accanimento contro Davide Uboldi debba ricercarsi in una specie di rivalsa dopo gli episodi di Magione? «Non lo escluderei. Sulla pista di Magione, dove ho rischiato di bruciare nella macchina andata a fuoco, ho protestato pubblicamente e vibratamente contro la carenza di misure di sicurezza su quel circuito. Siccome il nome di Uboldi non è dell’ultimo arrivato, con i titoli italiani che ho vinto, potrebbe veramente essersi trattato di una ripicca. Io comunque non me la prendo più di tanto e nemmeno faccio appello, perché non ne vale la pena».

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