L’ex S.Anna muore
Viaggio nel degrado

Piani spezzati in due tra studi e locali sigillati Intere palazzine dismesse che cadono a pezzi

Piazzola dell’elisoccorso che va in rovina

Como

C’è qualcosa di strano nell’attraversare un ospedale dismesso che proprio dismesso del tutto non è.

È una sensazione che nasce dal contrasto tra le tapparelle rotte e gli ascensori fuori uso e le pareti tinteggiate di fresco della hall centrale.

Tutto da rifare

Subito fuori il pronto soccorso è chiuso e lasciato andare. Ma nel vialetto continuano a sfilare i pazienti. Un passo cade tutto, quello dopo è stato fatto qualcosa per tenerlo su. Tutto il corpo centrale risente di questo contrasto. A parte il pian terreno dove, di fronte al bar, è stata creata una nuova accettazione, dal primo al settimo piano è un’alternanza di vecchio e rimesso a nuovo. Al piano rialzato, metà corridoio è disabitato, le porte delle sale dove si facevano i pre ricoveri chiuse. Idem la sala per le radiografie.

Sono aperti solo alcuni studi dove entra un gruppo di persone.

Perfino il piano della cappella e dell’edicola, abbellito anche ad alcune sculture, ha un angolo oscuro dove delle tre cabine telefoniche a muro ne sopravvive solo una e delle altre tre restano solo i buchi degli attacchi. Anche le porte che dalle scale portano ad ogni piano sono quelle vecchie,

Nuovi sono i corrimano delle scale, vecchie le pavimentazione rattoppate nel tempo con inserti di colori diversi. Dalle finestre delle scale si vede tutto il degrado della struttura.

Di fronte al corpo centrale, dall’altra parte della strada, la sala d’aspetto prelievi, è la solita fatiscente anticamera male illuminata e la gente attende lì come prima del trasloco al nuovo Sant’Anna.

Il padiglione del povero commendatore cavalier Giuseppe Borella è chiuso e cade a pezzi. le tapparelle non ammalorate sono pochissime (quasi nessuna) in tutto l’ospedale e i muri sbrecciati sono una compagni fin dall’ingresso posteriore.

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