Lungolago pedonale
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Il Comune ha avviato l’iter per il piano generale del traffico: si studia la chiusura serale o nei giorni festivi Previste le rotatorie in piazza Del Popolo e via Grandi. L’assessore: «È un’ipotesi, sarà la città a decidere cosa fare»

Quasi il 50% dice «sì»

Tre anni per poter rendere perdonale il lungolago in alcune sere e in alcuni giorni festivi. È questa l’ipotesi a cui sta lavorando Palazzo Cernezzi e che dovrebbe emergere dal nuovo piano del traffico per il quale la giunta ha avviato formalmente l’iter effettivo per l’approvazione definitiva da una manciata di giorni.

Il documento contiene, oltre a una serie di rilevazioni obbligatorie, anche quattro obiettivi di studio: la mobilità sostenibile e ciclopedonale, il trasporto pubblico, la situazione della sosta in città e l’analisi del comparto girone/lungolago. Tra dieci giorni, il 19 maggio, partirà la procedura di valutazione ambientale strategica - come stabilito dalla delibera di giunta - e, nell’arco di un paio di mesi, si avranno le prime conclusioni.

L’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa chiarisce che, per quanto riguarda l’ipotesi di chiusura del lungolago «è limitata ad alcuni orari e giornate» e che «è esclusa una chiusura totale e nelle ore di punta».

Nei mesi scorsi, quando era stato presentato lo studio di Polinomia, due erano stati gli scenari principali: il primo prevede una sola corsia per le auto, una per i bus e una zona più ampia per bici e pedoni, con limite di 30 all’ora e un nuovo semaforo per favorire l’attraversamento pedonale; la seconda opzione (con molte varianti) è un lungolago trasformato in Ztl, tranne che nella fascia 7-9, grazie al doppio senso di marcia lungo il girone e a rotatorie nei nodi più delicati (piazza del Popolo e via Grandi).

«È necessario - spiega Gerosa - che si verifichi anche l’impatto di una chiusura a orari del lungolago non solo sulla convalle, ma anche all’esterno, ed è quello che verrà fatto con il piano del traffico. Solo quando si avrà il quadro complessivo si potrà prendere una decisione. In ogni caso pensare di dover realizzare le due rotatorie richiederebbe comunque circa tre anni. Facendo la valutazione ambientale si analizza la sostenibilità del piano perché il nostro obiettivo non è certamente quello di fare qualcosa per peggiorare le condizioni generali. Si tratta di un piano di fattibilità, poi sarà la città a dover scegliere se vuole realizzare o meno i contenuti del piano».

Nel documento di pianificazione pubblicato sul sito della Regione emerge anche nei periodi di maggiore affluenza in città ci sono tra i 3 e i 4mila turisti. «Uno dei temi che ci siamo posti - conclude l’assessore - è quello di studiare come far fronte alla domanda di sosta soprattutto delle domeniche. Siamo una città a vocazione turistica e, se è vero che non si può pianificare la sosta in città sulle emergenze, potremo avere delle risposte e un ventaglio di possibilità».

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