Orticolario vola
nonostante la pioggia

Bene vendite e visitatori. Mantero: «Molti stranieri, qualità alta». Inviati giornalisti francesi e inglesi del settore. Espositori soddisfatti: rassegna da allungare

Ci sono fiere che hanno visto i visitatori dimezzati per il maltempo o addirittura sono state annullate.

Code in strada

Orticolario no. La manifestazione che si è chiusa ieri a Villa Erba ha vinto la sfida con la pioggia richiamando per il terzo giorno di fila migliaia di visitatori. Solite code fin dal mattino, corridoi affollati dentro i padiglioni e centinaia di persone anche al freddo dei giardini. Non solo. Anche gli affari degli espositori sono andati a gonfie vele al punto che hanno chiesto all’organizzatore Moritz Mantero di prolungare la rassegna.

«I ragazzi che trasportavano le piante all’ingresso hanno avuto un gran daffare - spiega Mantero - e se gli espositori mi hanno chiesto di prolungare l’evento è perchè hanno calcolato che c’era spazio per un’altra giornata. Questo è un mercato diverso. Ho sentito molte lingue, francese, inglese, tedesco. E questo mi fa piacere perchè la qualità è stata alta sia per gli espositori sia per i clienti e siamo riusciti a raggiungere quel livello di internazionalizzazione al quale puntiamo».

Un’altra delle finalità per cui Orticolario è stata lanciata è quella di creare un polo di attrazione per il turismo. E anche da questo punto di vista ha funzionato. Se, come dice sempre il vice presidente degli albergatori di Confcommercio Andrea Camesasca, i migliori risultati si ottengono invitando i giornalisti stranieri che tornando in patria raccontano il nostro lago ai loro concittadini, stavolta è andata alla grande.

A Villa Erba sono arrivati venti giornalisti francesi di riviste specializzate e una delegazione di giornalisti inglesi. Tutta pubblicità che aiuterà Orticolario a raggiungere quell’eccellenza che Mantero dice di voler ancora inseguire.

«È andata benissimo e la sfida con la pioggia è stata vinta, ma io sono ambizioso e voglio ancora di più. L’eccellenza non l’abbiamo ancora raggiunta ed è questo al quale punto, seguendo il messaggio che mi ha lasciato l’amico Alfredo Ratti».

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