Como, pass senza l’invalido
Furbetti in centro storico

I vigili scoprono altri casi: nessun disabile a bordo e per di più il permesso era scaduto. Undici multe in un mese e mezzo. C’è persino chi espone il contrassegno di un morto

Il pass arancione, quello riservato alle persone disabili, esposto sul parabrezza. Peccato che in auto non ci fossero disabili. E quel veicolo, di conseguenza, non potesse entrare nella Zona a traffico limitato.

Gli agenti della Polizia locale hanno sorpreso in centro storico altri due “furbetti”. Persone che utilizzavano il contrassegno invalidi senza averne diritto. Tra l’altro, anche in presenza di un portatore di handicap gli automobilisti in questione avrebbero rimediato la multa. Il permesso, infatti, era scaduto. Entrambi gli episodi si sono verificati in piazza Grimoldi, nel primo pomeriggio. Identiche le contestazioni da parte dei vigili: utilizzo di un pass scaduto (rilasciato dal Comune di Lissone nel primo caso, dal Comune di Milano nel secondo) e persona disabile non a bordo. Con doppia multa (80 euro per il transito in zona a traffico limitato e 41 euro per la sosta).

Scoperti, inoltre, due casi in cui era scaduto il pass per la Ztl (nulla a che vedere con i disabili, questa volta) eppure le auto si trovavano all’interno dell’area pedonale. Un veicolo è stato individuato in via Volta, l’altro in via Carducci. Salgono così a 11, stando al rapporto consegnato dalla Polizia locale in queste ore, le irregolarità scoperte in un mese e mezzo. Dai primi giorni di ottobre infatti il sindaco Mario Lucini ha chiesto agli agenti di effettuare controlli mirati sull’utilizzo dei pass disabili per l’accesso alla Ztl. Molti cittadini - e lo stesso sindaco - avevano notato un proliferare di contrassegni esposti sui parabrezza e qualche dubbio era sorto. Di qui il giro di vite chiesto da Lucini, titolare della delega alla Polizia locale.

Nei giorni scorsi era stato individuato dagli agenti anche un permesso contraffatto, per l’accesso alla zona a traffico limitato, in via Indipendenza. Dagli accertamenti era emerso che si trattava di una fotocopia a cui mancava il bollino anticontraffazione. Di conseguenza era scattata la denuncia penale.

«Si va avanti con le verifiche -ha detto a più riprese Lucini - In queste poche settimane stanno venendo a galla un po’ troppe persone che fanno un uso improprio del permesso. Proseguiremo, innanzitutto per tutelare le persone che utilizzano correttamente il pass e che, magari, non trovano parcheggi perché occupati da chi fa il furbo».

Lucini dice chiaramente che «non si può pensare che il pass per disabili sia un lasciapassare per i propri interessi» e invita «tutti a farne un utilizzo corretto comportandosi in modo civile e rispettoso».

Aveva fatto scalpore anche la recente notizia delle auto con esposto sul cruscotto il permesso di un parente defunto. Due i casi scoperti dalla Polizia locale e, in entrambi, il titolare del contrassegno arancione era morto nel 2012. Il primo episodio ha visto coinvolta una vettura parcheggiata in piazza Mazzini: dai controlli gli agenti hanno accertato che il pass apparteneva a una signora residente a Milano, ma scomparsa nell’aprile dell’anno scorso. Il secondo caso si è verificato sempre in centro storico, in via Bonanomi. E anche quella volta il permesso era sì autentico, ma di una donna morta un anno fa.

Complessivamente sono 3.073 le autorizzazioni rilasciate a disabili che risiedono nel Comune di Como. Salgono a 6.323 su tutto il territorio provinciale. n M. Sad.

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