«Pochi lavori e fatti male»
Appello al difensore civico

Un cittadino di Grandate protesta contro Pedemontana, Comune e Provincia

«Pista ciclabile pericolosa, ristagni d’acqua, bosco mai piantato: vergogna»

C’era una volta la tangenziale e, soprattutto, c’erano le promesse della Pedemontana: “a cose fatte, il paese ne guadagnerà” era in buona sostanza lo slogan utilizzato per giustificare un intervento oggettivamente molto invasivo. I tempi sono passati ma la situazione non sembra essere migliorata.E così un cittadino un cittadino che, stanco delle promesse mai mantenute, ha deciso di segnalare la situazione al difensore civico territoriale, prendendosela con tutti (Pedemontana, Comune e Amministrazione provinciale) e spiegando che «tutte le opere sono fatte male e abbandonate».

Nel documento il cittadino assegna le colpe ad Autostrada Pedemontana Spa, al Comune di Grandate e alla Provincia di Como. «Il parco della piana di Grandate è un’opera incompleta e abbandonata – così si legge nel testo della denuncia – lo sfalcio dell’erba e le manutenzioni sono affidate alla buona volontà dei residenti, su un terreno diventato incolto e sporco. Il percorso ciclo pedonale, che doveva unire le due parti di Grandate, immette su una strada a senso unico senza marciapiedi. Anziani e bambini per non rischiare di venire investiti devono andar per campi e fare dei giri assurdi. La pista è già tutta crepata, i lavori sono stati fatti male, il cemento non ha armature, le pendenze sono sbagliate e provocano ristagni d’acqua, alcuni pali per fermare le auto sono già stati divelti».

Per non parlare degli alberi, per difendere il paese da smog e rumore. Avrebbe dovuto crescere un autentico bosco, ma sono state poche le piante (oltretutto alte un braccio) che hanno attecchito. Con il risultato che lo scenario è veramente desolante.

L’articolo completo su La Provincia di domenica 30 aprile

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