«Ripulito il torrente, ora è più sicuro»

La protezione civile è intervenuta nell’alveo del corso d’acqua Bitto per rimuovere le sterpaglie

Corsi d’acqua più sicuri: è l’obiettivo dell’operazione di pulizia della vegetazione spontanea che ha interessato il torrente Bitto. Sono stati i volontari della Protezione civile comunale di Morbegno ad intervenire sabato sugli argini e tra le spiagge per tagliare e contenere la folta macchia. Una operazione «non di giardinaggio, ma di messa in sicurezza», ha chiarito il responsabile Michele Villa. La zona in cui si è operato è quella vicino alla passerella che collega il borgo antico con via Cortivacci.

La richiesta alla Regione

L’amministrazione aveva da tempo sollecitato la Regione a provvedere a questo tipo di manutenzione, nell’alveo del fiume erano cresciuti anche alberi, una vegetazione fitta e intricata che poteva diventare pericolosa in caso di piene. «Avevamo richiesto da tempo che la Regione con il suo ufficio provinciale si facesse carico del problema – ha annunciato l’assessore cittadino all’Ambiente Claudio D’Agata – il torrente in quel tratto era davvero conteso dalla vegetazione e brutto a vedersi. Esistevano limiti anche sul fronte della sicurezza. Una vegetazione troppo rigogliosa nel fiume è una minaccia in caso di brutto tempo. Quando dallo la sede territoriale della Regione ci ha incaricato di affrontare il problema e provvedere ci siamo attivati e i nostri effettivi di protezione civile hanno fatto un ottimo lavoro». Una decina di volontari hanno iniziato il lavoro sabato mattina. «Abbiamo completato una metà delle azioni di disboscamento e pulizia previste – ha chiarito il responsabile Villa – tra qualche settimana proseguiremo spostandoci più a nord, dalla passerella verso la prima briglia. Sono stati puliti e rimossi – ha spiegato – i rovi e le sterpaglie, gli alberi cresciuti in mezzo al fiume e vicino agli argini. Una vicina condotta dell’acquedotto era a sua volta invasa dalla vegetazione. Non c’era – ha anche detto – una situazione di pericolo imminente, ma le piante a fusto andavano a premere sui blocchi di pietra della massicciata creando dissesti e il greto era ingombro. Il problema può insorgere in caso di piena, se le fronde sono fini – è stato sottolineato – l’acqua le piega, ma se sono tronchi spessi vengono spezzati e condotti via dalla corrente, possono finire tra due pilastri di un ponte, incastrarsi e creare uno sbarramento. È anche così che nascono le criticità idrogeologiche».

Anche tanti rottami

Nel letto del torrente anche parecchi rottami e scarti. «In questa zona – hanno chiarito i volontari – il fiume passa tra le case in centro città. Abbiamo raccolto diversi sacchi neri di rifiuti domestici, forse scaricati nel Bitto dalle case. Tutte queste manutenzioni – è stato anche precisato – vengono effettuate da addetti che garantiscono la sicurezza dei cittadini mettendo a disposizione il proprio tempo libero».

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