Rock d’autore a Cantù
Due stelle del Nord

Questa sera all’1&35 circa Nordgarden e Lindgren: scandinavi con gli Usa nel cuore

Da “concerto straordinario” ad appuntamento fisso o quasi: il lunedì All’unaetrentacinquecirca di Cantù è sempre più internazionale. Dopo la strepitosa performance degli Hothouse Flowers all’... incompleto – ma sono bastati Liam O’Maonlai e Peter O’Toole a riscaldare i numerosissimi presenti – stasera il palco di via Papa Giovanni XXIII 7 è tutto scandinavo, con il norvegese Terje Nordgarden e lo svedese Richard Lindgren a spartirsi la scena.

Il primo è nato a Hamar, ma deve tanto all’Italia. I suoi numi tutelari sono Nick Drake e Jeff Buckley e il suo primo stage è la strada. È proprio mentre si esibisce come busker nel nostro Paese che viene notato da Paolo Benevegnù. Una folgorazione che si traduce in un disco, eponimo, prodotto dallo stesso musicista milanese. “A brighter kind of blue”, si intuisce dal titolo (si intuisce se si conoscono “Bryrter layter” di Drake e “Kind of blue” di Miles Davis), sposta il sound verso toni più jazzati al limite con il blues, sempre restando nell’ambito di una canzone folk di sapiente fattura. Se l’Italia ha permesso a Nordgarden di fiorire, ben presto anche Germania, Olanda e Francia lo richiedono, fino al ritorno in madre patria, a Oslo, per realizzare “The path of love”.

Lindgren è svedese di Malmö e già l’impatto fisico parla di lui: corpulento, espressione corrucciata, foce profonda, all’ascolto di “Grace”, il cd che lo fa apprezzare dalla critica europea, ricorda il primo Tom Waits, quello non ancora così rauco e rumorista, quello di “Closing time” e “The heart of saturday night” anche se al pianoforte Richard preferisce la chitarra, da vero folksinger.

Il suo nuovo disco è pronto: “Driftwood (The 309 sessions)” è l’opera numero otto di questo artista ombroso.

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