Ruta e Mondelli sul podio
Li raccontano i loro coach

Ll’argento del doppio leggero di Pietro Willy Ruta (con Stefano Oppo) e il bronzo del doppio senior di Filippo Mondelli nel bottino iridato azzurro

Era tanto che l’Italia non vinceva tante medaglie e concludesse al primo posto nel medagliere assoluto per nazioni ai Mondiali di canottaggio. A fare pesante il bottino azzurro di 9 medaglie (3 d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo) , anche l’argento del doppio leggero di Pietro Willy Ruta (con Stefano Oppo) e il bronzo del doppio senior di Filippo Mondelli (con Luca Rambaldi). Ma chi sono Ruta e Mondelli? «S’è capito subito che “Peppo” aveva la stoffa del campione – racconta Franco Checola – tant’è che già da junior vinceva tutte le gare regionali. Il suo ruolo naturale, sia di punta sia di coppia, è sempre stato quello di capovoga, perché è uno che non molla mai e sa trasmettere al momento giusto ai compagni di voga quando bisogna aumentare i colpi. Non è molto loquace, credo per timidezza, ma sa benissimo dove vuole arrivare. E’ il miglior peso leggero della squadra azzurra e può prendersi la rivincita di Rio a Tokio 2020». Filippo Mondelli, 23 anni compiuti lo scorso 18 giugno, è sempre stato un ragazzo modesto e rispettoso. «Pur passando nelle Fiamme Gialle – spiega Alberto Tabacco – vuole rimanere tesserato alla Moltrasio, essendo ammessa la doppia appartenenza, perché è troppo legato alla società e ai suoi amici, che lo hanno spesso aiutato a superare qualche difficoltà». «Sotto il profilo agonistico – prosegue Tabacco – il doppio di Filippo e Luca non potrà che crescere, soprattutto mentalmente nel senso di autogestirsi meglio, cogliendo il momento giusto di cambiare l’andatura sul passo con lo scatto sulla volata finale. Possono e ci arriveranno a farlo».n 

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