Si torna a parlare il dialetto
Anche il Vangelo in Comasco

Rinasce, o, meglio, riprende vigore la sezione dialetto della “Famiglia Comasca”, si inizia con la lettura del Vangelo nella basilica di San Fedele

Rinasce, o, meglio, riprende vigore la sezione dialetto della “Famiglia Comasca”. Il presidente, Piercesare Bordoli, ci stava lavorando da tempo, ma ne ha dato l’annuncio ufficiale solo ieri mattina, avuta la certezza che tutto era pronto per il rilancio.

Sabato la ripartenza, di questa iniziativa con la lettura del Vangelo in dialetto, nella basilica di San Fedele, durante la messa delle 18.

La sezione dialetto, uno dei pilastri del sodalizio sin dal 1969, l’anno della fondazione, era di fatto inattiva da tempo per cause naturali: lo scorrere del tempo ne ha drasticamente falcidiato i ranghi e quest’anno, con le perdite di Orazio Sala e Renato Beretta, i superstiti si sono ridotti a cinque, Paolo Monteverdi, Graziella Molinari, Antonietta Sormani Tettamanti, Luciana Galimberti Beretta e Franco Gottardi.

Impossibile, con questi numeri, portare avanti la difesa dei dialetti lombardi - il comasco in primo luogo, ma non solo - tramite letture e spettacoli pubblici, anche per le scuole.

«Ora, finalmente, potremo ripartire grazie a un’intesa con tre gruppi di cultori del dialetto, l’associazione artistico - culturale “Felice Spindler” di Monte Olimpino e le compagnie “I due archi” di Sagnino e “San Genesio” di Vighizzolo di Cantù» - ha detto Bordoli - «Essi entrano a far parte della nostra sezione dialetto e naturalmente continueranno la loro attività autonoma».

Toccherà a Pierluigi Mascetti, del direttivo della “Spindler”, il compito di coordinare i superstiti e le forze fresche.

«Non sarà difficile, visto che tutti abbiamo una matrice comune - ha commentato lo stesso Mascetti - Abbiamo infatti approfondito la cultura del dialetto sulle orme dei compianti Piero Collina e Bernardo Malacrida».

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