«Soffocati dallo smog
e sempre in coda»

Studio su Como: auto a 30 all’ora, bus a 20. «Puntare sul mezzo pubblico, nuovi parcheggi fuori dal centro». Bene l’estensione della sosta a pagamento e la Ztl più grande. I sogni: metrotranvia e “Borgovico bis”

Una ricerca su traffico e mobilità condotta da Polinomia e pubblicata da Fondazione Cariplo prende in esame Como. I risultati non ci autorizzano a dormire sonni tranquilli: siamo soffocati dallo smog e ci spostiamo alla velocità di una lumaca. Un bus viaggia in media a 23 chilometri orari, un veicolo privato a 26 all’ora sul territorio comunale, 30 in area urbana, 38 all’ora in provincia. E ogni giorno nell’area urbana di Como il sistema di trasporto produce mille tonnellate di anidride carbonica (poco meno di 550 tonnellate nel solo capoluogo).

L’approfondita indagine non si limita però a fotografare la situazione, anzi è nata con l’obiettivo di proporre «progetti e politiche per la mobilità urbana sostenibile». Registrati i problemi, quindi, ecco le possibili contromosse. Azioni in grado di ridurre l’inquinamento e «produrre un risparmio energetico» tra il 7 e l’11%. Sono tre gli approcci suggeriti. Primo: una politica di sostegno alla «mobilità non motorizzata». Significa puntare su interventi di moderazione del traffico, estensione della sosta a pagamento, servizio di bike sharing e sviluppo del “pedibus” (l’autobus umano per il tragitto casa-scuola).

Seconda strategia: politica di incentivazione del trasporto collettivo. Quindi un potenziamento della rate di trasporto pubblico, «in particolare mediante la realizzazione della metrotranvia», ma anche l’istituzione di servizi non convenzionali come bus a chiamata o taxi collettivi, infine l’ampliamento della Zona a traffico limitato con arretramento dei parcheggi di corona.

Terzo e ultimo scenario di intervento: politica di ottimizzazione della mobilità privata, in particolare limitando i fenomeni di congestione. Come riuscirci? Attraverso la realizzazione di una tangenziale sud (da Tavernerio a Villa Guardia) e dalla «galleria di Borgovico». Questo capitolo include tuttavia anche interventi di carattere più innovativo, come l’istituzione di un servizio di “car sharing” esteso all’intero Comune. «A differenza delle precedenti - sottolineano gli autori dello studio - questa strategia non mira a ridurre l’utilizzo del mezzo privato ma soltanto a renderne più intelligente l’utilizzo».

L’indagine si conclude spiegando come si possono combinare tra loro le azioni a più elevato potenziale. «Nel caso di Como - si legge - le misure sono l’estensione della sosta a pagamento all’intera convalle, lo sviluppo di servizi ferroviari suburbani (metrotranvia), la predisposizione di un sistema di parcheggi di interscambio, l’intensificazione dei servizi di bus urbano».

Alcune delle azioni indicate sono al centro della discussione proprio ora: su tutte i nuovi posti blu al posto dei bianchi e l’ampliamento della Ztl. Dalla ricerca firmata Polinomia arriva in questo senso un assist al Comune, anche se non basterà a placare le polemiche. Interessante anche la sottolineatura sull’importanza di realizzare opere come il metrò leggero e il tunnel del Borgovico. Se ne parla da anni, ma nulla si è mai mosso, in primis per la difficoltà nel reperire le risorse.

L’obiettivo più difficile da raggiungere, comunque, è quello di sempre: far cambiare mentalità ai cittadini. La strada è lunga, il Comune ci sta provando. Un servizio pubblico ancora più efficiente sarebbe un aiuto importante.

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