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Martedì 25 Marzo 2008
Tangenti nel turismo
Il pm chiude l'inchiesta
Prossimi al rinvio a giudizio Gianluca Rinaldin e il suo successore in assessorato Giorgio Bin che aveva però già chiesto di poter patteggiare
COMO - Il pm milanese Francesco Prete ha trasmesso nelle ultime ore gli avvisi di conclusione dell'indagine preliminare relativa al presunto giro di mazzette nel sistema turistico del lago di Como. In tutto gli indagati sono sette tra cui il consigliere regionale di Forza Italia Gianluca Rinaldin e Giorgio Bin, suo successore all'assessorato provinciale al Turismo.
Rinaldin, da poco reduce da un lungo periodo di detenzione agli arresti domiciliari, è accusato di avere tra l'altro presentato falsi documenti per ottenere dalla Regione rimborsi per spese mai effettuate per un totale di 28 mila euro. È di 100 mila euro il finanziamento illecito che gli viene contestato. A Bin, che ha invece chiesto di patteggiare un anno e nove mesi, vengono invece contestati i reati di corruzione e truffa.
Al presidente dell'Associazione coordinamento turistico lago di Como Alberto Sorrentino, viene contestata una truffa ai danni della Regione per 60mila euro. All'imprenditore Carlo Fossati è contestato un episodio da 50mila euro.
Oltre a Bin, il primo arrestato nell'inchiesta, hanno chiesto di patteggiare anche gli imprenditori Umberto Tagliaferri (due anni di reclusione) e Marco Folcio (un anno e nove mesi). Le richieste di rinvio a giudizio dovrebbero arrivare, salvo sorprese, entro aprile.
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