Forte e tenace più Di Prima
La pedana per battere la Sla

La storia del cinquantenne comasco che da ottobre tira di scherma in carrozzina per la Comense

Il primo avversario è la “bestia”. Così Gianfranco Di Prima chiama la Sla (sclerosi multipla) che da alcuni anni prova a spezzare la sua voglia di vita e di sport.

Cinquant’anni, trentadue dei quali trascorsi a Como (attualmente abita a Lora), prima come insegnante di musica nelle scuole medie (è stato anche a Carugo) poi come atleta, con la Sicilia, sua terra natia (è di Aci sant’Antonio) nel sangue.

Da ottobre ha iniziato la nuova avventura, quella della scherma in carrozzina con la Comense. Purtroppo è la Sla a dettare le scelte. Potendo usare solo la mano destra, ha voluto dedicarsi alla scherma, trovando nella società nerostellata, un grandissimo appoggio.

«Subito mi ha seguito Serena Pivotti, poi è subentrato Massimiliano Bruno - spiega con la voce forte e allegra -. Mi hanno fatto appassionare. L’importante per me è gareggiare. Al di là del risultato, visto che affronto avversari più giovani e con meno problematiche delle mie». Domenica a Busto Arsizio, Di Prima debutterà nella scherma e con la casacca della Comense, nella prova nazionale. Gareggerà in categoria C, nel fioretto e nella spada. In pedana un altro nerostellato Maurizio Savazzi. «La sclerosi multipla mi spezza ma non piega - confessa Di Prima -. Lo sport è nel mio Dna: l’ho sempre praticato, sia da normodotato che ora».

A diciotto anni ha intrapreso la carriera di arbitro, arrivando a fare l’accompagnatore dei direttori di gara internazionali ai mondiali di Italia 90. Nel frattempo si diploma in flauto traverso al conservatorio di Catania e si trasferisce nel comasco. Poi la tragica notizia della Sla. Costretto sulla sedia a rotella, si dedica all’handbike, correndo anche al fianco di Alex Zanardi. La “bestia” però non dà tregua e, potendo usare solo il braccio destro, lascia il ciclismo e si dedica alle bocce. E anche qui fa le cose sul serio: conquista il prestigioso titolo di campione d’Italia nella categoria BC5, oltre a diversi tornei. Adesso affronta la nuova disciplina, con la stessa tenacia e passione -e soprattutto il grande attaccamento alla vita -di sempre. Un esempio per tutti.n 

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