Il Rugby Como si ferma qui
«Ora non ci sono le condizioni»

Lo ha deciso il consiglio della società, ora si teme un contraccolpo sulle iscrizioni

Il Rugby Como non riapre all’attività sportiva da contatto, autorizzata dalla federazione italiana a partire da ieri.

Lo ha deciso il consiglio della società comasca, dopo aver raccolto il parere del medico Covid, Lorenzo Termine.

La decisione è stata comunicati a tutti i tesserati e ai genitori. Il Rugby Como quindi, salvo miglioramenti della situazione epidemiologica, “salterà” anche la seconda stagione consecutiva. Con una grave preoccupazione per le possibili rinunce, soprattutto dei più piccoli, in quanto il settore del mini rugby, è escluso anche dalle attività amichevoli previste dalla federazione. Per prima squadra, femminile, Under 16, 18 e 14 considerate di interesse nazionale, rimane aperto un “sottile spiraglio”.

«Rivaluteremo la situazione epidemiologica con frequenza tale che ci consenta di verificare se sarà possibile riprendere gli allenamenti da contatto in tempo utile per la partecipazione all’attività facoltativa, che inizierà in giugno - spiega il presidente Michele Cerbo -. Adesso non ci sono le condizioni e non solo per l’esecuzione dei tamponi, molecolare o antigenico certificato, da ripetere con frequenza settimanale per tutti i membri dei gruppi squadra di ogni categoria, ma per tutte le norme che vanno seguite, con un personale qualificato».

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