L’addio tra Piatti e Sinner
Fine della collaborazione

«Sono grato di aver allenato un talento come Jannik e sono orgoglio di ciò che abbiamo realizzato insieme»

Prima sussurrato, poi smentito, poi parzialmente ammesso. Ora del tutto consumato.

Il divorzio tra l’enfant prodige del tennis italiano Jannik Sinner il suo coach, il comasco Riccardo Piatti, tiene banco in queste ore.

C’è chi ha colto una certa freddezza nel post in inglese del giocatore, pubblicato su Twitter, con cui Sinner ha annunciato la separazione tecnica dal maestro che l’ha cresciuto, fin dall’età di 13 anni, portandolo nella top ten del tennis mondiale: «Dopo tanti anni di grandi successi, io e il mio coaching team abbiamo deciso di separarci. Ringrazio Riccardo, Dalibor, Claudio, Andrea, Cristian e Gaia per tutto quello che hanno fatto per me dagli inizi della mia carriera fino ad oggi. Ringrazio soprattutto Riccardo - prosegue il post di Sinner – che mi ha insegnato tante cose che resteranno per sempre parte del mio tennis. Abbiamo tantissimi ricordi e ricorderò sempre con affetto il tempo passato insieme».

Parole a cui ha risposto l’ormai ex coach: «Sono grato di aver allenato un talento come Jannik e sono orgoglio di ciò che abbiamo realizzato insieme. Gli auguro il meglio per il proseguimento della carriera».

I reali motivi di questa separazione non sono del tutto stati chiariti. Al di là di qualche possibile screzio – agli Australian Open si è visto un gesto di stizza nei confronti di Piatti, nel corso della sfida vinta contro Daniel -, c’era forse il desiderio di Sinner di provare a un cambiamento di percorso.

Non che non ci fossero risultati, come ha dimostrato anche questo inizio 2022: sette vittorie consecutive, prima di una sconfitta contro un avversario di caratura superiore come Tsitsipas. Forse è stata questa la molla che l’ha indotto al cambiare, per ambire a un posto, nel prossimo futuro, tra i primi 5 al mondo.

Restano quindi, in attesa della scelta del nuovo coach (Norman?) i ricordi e i passi da gigante compiuti da Sinner sotto la guida di Piatti.

L’ha accolto ragazzino nella sua scuola tennis a Bordighera, facendolo diventare un campione. I primi successi nel 2019, quando ha vinto da 546 al mondo il Challenger di Bergamo, il torneo di Budapest e trionfando alle Next Gen Finals di Milano.

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