Ruggeri tra Italia e scudetto
«Ero pronto, i tifosi anche»

Per il comasco capitano dell’Under 20 è una stagione da incorniciare.

Quando gli ha telefonato il presidente del Rugby Como, Michele Cerbo, non ci ha pensato nemmeno un secondo:ha deciso di donare una maglia di una delle partite che ha disputato con la Nazionale Under 20.

Davide Ruggeri ha voluto partecipare all’asta benefica per la raccolta di fondi per l’ospedale Valduce e Sos Olgiate. Prendendo dalla sua raccolta, una maglia. «Non quella dell’ultima partita nel Mondiale dell’anno scorso con la Georgia - confessa il terza linea di 20 anni, cresciuto nelle giovanili del Rugby Como -. A quella ci tengo, anche perché ero il capitano».

L’esperienza con l’Under 20 è finita :adesso il prossimo passo è la Nazionale maggiore. «È un sogno, ma devo andare avanti per piccoli step - dice -. Intanto voglio essere protagonista a Rovigo nel Top 12 e poi vedremo».

Nel club rodigino è arrivato la scorsa estate, ma è già diventato un beniamino. Dei tifosi (è lì il rugby è il primo sport) e dell’allenatore, che lo ha messo in campo da titolare. Ed è già andato in meta. «Il buon minutaggio mi ha dato molta fiducia - dice -. Sono contento di avere avuto tante possibilità di mettermi in mostra: questo è importante per un giovane. L’impatto con il Top 12 è stato come me l’aspettavo: bisogna lavorare tantissimo».

Il rugby ha cancellato la stagione, con il Rovigo in testa al campionato e vicino al titolo. «La salute viene prima di tutto, ma un bel po’ di rammarico ci rimane - dice Ruggeri -. Era un’ottima occasione per conquistare lo scudetto, al quale teniamo tutti, in modo particolare. Nello spogliatoio eravamo carichi e convinti. E lo erano anche i tifosi: in pratica tutta la città».

L’intervista integrale sulla Provincia di giovedì

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