Arnaboldi, l’uomo di casa

Affronta il torneo di Como per la decima volta: «Non ho mai fatto grandi cose, ma quest’anno magari è la volta buona»

Compie anche lui 10 anni di Challenger e non poteva scegliere anno migliore per, chissà, spegnere finalmente una candelina in casa sua. Andrea Arnaboldi, 27 anni, tennista canturino, settimo italiano al mondo, si presenta al Trofeo ATP Intesa Sanpaolo del Tennis Como con il miglior ranking di sempre, reduce da una stagione memorabile e allo stesso tempo da una delusione americana. Nel doppio con Gianluca Naso ha subito dovuto cedere le armi, ma sente di avere la giusta carica e posizione per affrontare la scalata di Villa Olmo, nel singolare.

Andrea, hai partecipato a tutte e dieci le edizioni del Challenger “Città di Como”. Ormai è diventato quasi un obbligo.

«No dai, non è un obbligo. È comunque un piacere perché è una settimana per stare a casa ed è sicuramente uno dei tornei che preferisco. Anche se purtroppo il mio storico qui non è dei migliori.

Hai raggiunto i quarti nel 2007, poi sempre eliminazioni al primo turno, però quest’anno sei la testa di serie n°4, forte del tuo best ranking (ATP 154, ndr). Ti crea pressione?

«No, direi di no. Anzi mi piace l’idea di essere così in alto. Spero di fare meglio degli altri anni e finalmente avere dei bei ricordi in casa». Il resto dell’intervista sul quotidiano di domani.

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