Ali, delusione Mondiale. Un 100 lento che lo toglie dai giochi

Atletica Niente da fare per il velocista comasco che ha chiuso la batteria di Eugene in 10”40. Il risultato rischia di estrometterlo dalla staffetta

Per ora rimane la soddisfazione di aver partecipato, per la prima volta, al Campionato mondiale. Chituru Ali non è andato benissimo nella notte italiana tra venerdì e ieri, chiudendo sesto nelle batterie dei 100 metri nello stadio Hayward Field di Eugene, nell’Oregon.

Jacobs avanti

La delusione più grande non è stata il mancato passaggio di turno con l’approdo in semifinale (era prevedibile alla luce della caratura degli avversari, Marcell Jacobs invece c’è riuscito), ma il tempo messo a referto. Un modesto, per il portacolori delle Fiamme Gialle, 10”40 (oltre 25 centesimi sopra il primato personale, fatto registrare un mese fa a Madrid) che lo ha messo subito fuori dai giochi per un eventuale ripescaggio.

Ali (23 anni) ha avuto una prestazione difficile sin dall’inizio. Anche qui erano prevedibili le difficoltà per il comasco all’uscita dal blocco (non è proprio la “specialità della casa”), ma sulla pista a stelle e strisce il talento cresciuto nel settore giovanile dell’Us Albatese è stato anche meno veloce del solito. La gara era ormai compromessa: a questi livelli diventa impossibile sperare in un recupero. Ali comunque si è messo in carreggiata e, dai 25 metri sino a metà percorso, ha spinto, raggiungendo la velocità di 40,70 chilometri che resterà per lui la più alta.

Nel finale, quando ha capito che non sarebbe riuscito, non solo ad entrare nei primi tre con il pass diretto per le semifinali, ma nemmeno a mettere a referto un ottimo tempo, si è rilassato e ha tagliato il traguardo senza spingere. Il 10”40 (con vento contrario di 0,1 metri al secondo) alla fine risulterà il 41°, lontano 25 centesimi dall’ultimo valido per il passaggio di turno. Se avesse ripetuto il miglior tempo in carriera, avrebbe “rischiato” la clamorosa promozione.

L’analisi dei tecnici

Adesso toccherà ai tecnici azzurri (e anche a coach Claudio Licciardello che lo segue dallo scorso autunno da quando si è trasferito a Castelporziano, nella sede delle Fiamme Gialle) scovare le cause della prestazione sotto le righe. Emozione per il grande palcoscenico, paura di sbagliare o semplicemente una giornata storta (capita a tutti, anche ai grandi campioni), fatto sta che Ali non ha “colpito”.

E questo potrebbe diventare un handicap in chiave staffetta. L’albatese, che non ha rilasciato dichiarazioni dopo la gara, era infatti chiamato ad una prestazione di livello, come quelle degli ultimi mesi, anche senza il lasciapassare per le semifinali. La prova individuale doveva essere il biglietto da visita per l’inserimento nel quartetto della 4x100 che deve difendere l’oro olimpico. L. Spo.

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