Iavarone, l’emergente
«Vedo quelle forti da vicino»

«Questo non può che motivarmi a fare meglio e rendermi conto di quanto strada ancora io abbia da percorrere»

Quarta assoluta ma prima delle atlete non professioniste nel campionato italiano di maratona. Elisabetta Iavarone è il volto emergente del mezzofondo comasco. L’olgiatese (29 anni), che ha iniziato a correre da solo cinque anni, dopo il successo a settembre nella Salomon running a Milano ha confermato le qualità a Reggio Emilia nel tricolore, dove ha chiuso alle spalle di Giovanna Epis (personale e pass olimpico), Anna Incerti e Catherine Bertone.

«Ho avuto il piacere di parlare con Bertone - dice Iavarone -: una figura che ammiro molto per le sue doti di atleta nazionale e professionista ma anche al di fuori della corsa (è medico pediatra, ndr)».

Un parallelo con l’olgiatese che è laureata in Neurobiologia e a novembre ha ottenuto il dottorato. «Ora sto continuando come postdoc nello stesso gruppo di ricerca all’Università di Ginevra, con l’obiettivo di concludere alcuni progetti e pubblicazioni. Intanto penso al dopo, credo rimanendo nell’ambito della ricerca e all’estero».

Dalle soddisfazioni “scolastiche” a quelle atletiche. «Mi ha fatto piacere chiudere dopo le fortissime - spiega -, anche se con molti minuti di distanza. L’anno scorso alla mezza di Milano arrivai seconda dopo Sara Dossena. Ormai ho avuto modo di vedere da vicino quasi tutte le più forti maratonete italiane. Questo non può che motivarmi a fare meglio e rendermi conto di quanto strada ancora io abbia da percorrere».

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