Notte di Natale passata a correre
Il motivo è uno scopo nobilissimo

Di corsa dal Duomo di Como a quello di Milano per sensibilizzare su una malattia rarissima che colpisce i bambini.

Invece di brindare con lo spumante e tagliare il panettone, Matteo Colombo ha deciso di passare la notte di Natale, correndo a piedi. Fare il runner -anzi per l’esattezza “l’ultra runner”, visto che il turatese è appassionato delle prove sulle lunghe distanze, come il Tor de Geants e le Orobie - è la sua passione, ma l’altra sera ha corso dal duomo di Como a quello di Milano, assieme all’amico Riccardo De Gaetano, per uno scopo sociale.

«Da due anni sono il testimonial dell’associazione “Famiglie di Lesch-Nyhan” -spiega Colombo -. E la nostra “mini impresa” - cinquanta chilometri, che poi per un piccolo errore di percorso, sono diventati due in più - aveva lo scopo di sensibilizzare più persone possibili, sui bambini affetti da questa malattia rara, che presenta 42 casi in Italia».

I due runner, che sono partiti a mezzanotte da una piazza del Duomo a Como, piena di luci e di gente e sono arrivati sotto la Madonnina, alle 5.30 del mattino, accolti dal silenzio, hanno indossato la maglia con lo slogan dell’associazione no profit “Rari non vuol dire soli”. «La cosa più bella, non è stata la visibilità, ma le tante donazioni che sono arrivate. Nei prossimi giorni verserò all’associazione la somma di 400 euro. La nostra “gara” ha ottenuto lo scopo».

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