Pedreschi, bis tricolore
Grazie a crono e orologio

Una pressione in più, che la carughese ha “tenuto a bada” grazie al suo portafortuna: l’orologio della sorella Gaia. «Lo tengo sempre in gara»

Un titolo italiano assoluto, da protagonista. Gaia Pedreschi è salita sul gradino più alto del podio con il quartetto dell’Atletica Brescia, nella staffetta 4x100. La carughese, sulla pista dello stadio Colbacchini a Padova, ha corso la seconda frazione, ricevendo il testimone da Chiara Melon per passarlo ad Alessia Niotta.

Un tratto lanciato, con la curva, perfetto con la comasca che ha messo assieme quel vantaggio, che poi sarebbe diventato decisivo. «Dicono che ho fatto una bella frazione, ma non ho ancora avuto il tempo di rivedermi», spiega Pedreschi. La carughese, a soli 22 anni, ha messo in bacheca il secondo tricolore consecutivo assoluto, nella staffetta.

E pensare che si è avvicinata tardi all’atletica:ha iniziato da Cadetta a 13 anni, dopo aver praticato nuoto, volley ed anche equitazione. E’ cresciuta nella fucina di campioni all’Atletica Rovellasca, sotto la guida del coach carughese Santino Bove, per poi passare, tre anni fa a Brescia.

Dove è diventata un punto fermo della staffetta, con la “proprietà” della seconda frazione. «Sono molto soddisfatta dell’oro tricolore - dice - . Anche perché è il secondo consecutivo. Ed è arrivato in una stagione molto particolare, in cui non c’è nulla di scontato». L’anno scorso il titolo arrivò a sorpresa, battendo lo squadrone dei Carabinieri. Sabato le bresciane (a completare il quartetto, Alessia Pavese) erano il team da battere.

Una pressione in più, che la carughese ha “tenuto a bada” grazie al suo portafortuna: l’orologio della sorella Gaia. «Lo tengo sempre in gara, da quando ho iniziato a vincere -dice -. Il mio si era rotto ed ho preso quello di mia sorella:mi toglie un po’ d’ansia, prima della partenza».

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