Baby calciatori, che stangata
Tesseramenti più cari

La protesta delle società: «In questo momento di crisi non era il caso»

Schizzano i costi di tesseramento dei giovani calciatori: un colpo inferto alle società di calcio dilettanti. Perché vedere aumentare alcune voci anche del 300 per cento, in tempi di crisi, è a dir poco paradossale. C’è chi parla apertamente di “colpo di mano”, operato in pena estate (le tariffe sono in vigore dal 12 agosto) e senza alcun preavviso.

La novità, per nulla gradita, è che per i tesseramenti 2013/14 le voci sono tre e non più due: si è aggiunta la tassa fissa di tesseramento di 5 euro. Una società per tesserare un giocatore delle categorie Allievi e Giovanissimi dovrà quindi sborsare 19,31 euro, contro le 15,50 del 2012. Esordienti e Pulcini, poi, hanno visto raddoppiare i costi: da 9,50 euro a 19,31.Ma l’aumento più difficile da digerire riguarda i Piccoli Amici, vale a dire tutti quei bambini che si affacciano per la prima volta al mondo del calcio, un salasso: dai 3 euro del 2012, comprensivi di tesseramento e polizza assicurativa, si è passati a un totale di 10,06 euro per bambino.

Dura la reazione delle società: «In un periodo di crisi economica, un aumento del costo dei tesseramenti non ha alcun fondamento», dice Ferruccio Della Valle, responsabile tecnico dell’attività di base dell’Albatese. Sceglie una linea morbida il presidente del Maslianico, Niki D’Angelo: «Abbiamo deciso di non protestare, limitandoci a segnalare la situazione al presidente del Comitato Regionale Felice Belloli. Lui non ha colpe e non condivide questi aumenti». Quanto inciderà sul Maslianico questo aumento? «Con i nostri 300 ragazzi non spenderemo meno di 3 mila euro. Ma abbiamo deciso, per non far ricadere il costo sulle famiglie, di non aumentare la quota annua di 250 euro che chiediamo alle famiglie».

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