Banchini difende Peli
«Errore di gioventù»

«Dopo il primo cartellino serviva prudenza, Peli è un 2000, sta crescendo e la colpa non è assolutamente sua»

Nessuna parata dei due portieri, un gol che arriva da una prodezza di D’Auria con una palla, peraltro deviata, che si infila nel sette. Marco Banchini, tecnico del Como, non ha proprio niente da rimproverare alla sua squadra, che è stata in partita contro una formazione forte come il Siena.

«Purtroppo - dice l’allenatore a fine gara - quello che conta è il risultato, ma la prestazione non è mancata. La verità è che l’atteggiamento della squadra era quello di arrivare ai 70 metri e non abbassarsi. Questa è l’identità della mia squadra che abbiamo mantenuto contro un Siena che cercava di giocare tra le linee. Ci siamo subito adeguati, Bellemo riusciva a scalare e riuscivamo a tenere i due mediani dentro il campo e a non farli giocare come volevano».

L’inferiorità numerica non ha cambiato l’atteggiamento tattico della squadra. «Il nostro - spiega - è stato un atteggiamento determinato e concentrato, l’inferiorità numerica non si è vista e il gol è arrivato da una giocata individuale con un tiro, anche deviato, che si è insaccato sotto l’incrocio. Quello che di costruttivo porto a casa è una sistemazione tattica di 4-3-2 che non ha sacrificato i due attaccanti per non far giocare il Siena in ampiezza e lo spirito e l’agonismo che ha dimostrato questa squadra per tutta la partita».

Certo, l’espulsione di Peli ha pesato e non poco. «Un poco di esperienza in più ci avrebbe permesso di evitare il secondo giallo - spiega il tecnico di Vigevano -. La seconda ammonizione è severa ma il fallo c’è stato e quando ti ritrovi ad avere un giallo dopo dieci minuti devi fare una scelta diversa. Peli è un 2000, sta crescendo e la colpa non è assolutamente sua. Comunque noi ci siamo subito sistemati tatticamente e abbiamo retto all’avversario».

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