Cantù, una buona notizia per il cda
Entra la cordata italo-americana

Ore decisive, al lavoro ci sono le diplomazie. E si va verso il no di Munafò

Si lavora su un filo, tra sottilissimi e fragili equilibri, al consiglio di amministrazione della Pallacanestro Cantù. L’idea di tirare fine stagione senza una governance vera e propria è sfumata dopo pressioni di vario tipo, dentro e fuori i Capitani Coraggiosi, ovvero la compagine che ha portato al salvataggio della società.

Anche ieri grandi consultazioni. Nessun dubbio sul fatto che il presidente sia Davide Marson. Si va molto più cauti, invece, sulle altre posizioni. Pare, però, esserci una schiarita, almeno sul fronte della cordata italo-americana che sarebbe pronta ad affiancare la proprietà dei canturini e dintorni.

E, nelle ultime ore, s’è sciolta la riserva, con una buona notizia: un rappresentante della Southern Glazer’s Wine & Spirits, infatti, avrà infatti un posto nel cda. Ma non sarà occupato dall’onorevole tarantina Ylenja Lucaselli, che nella multinazionale ha un ruolo di primissimo piano.

Si va, invece, verso la rinuncia di uno dei pezzi da novanta: Antonio Munafò.

Il no di colui che più di tutti s’è portato sulle spalle gli attimi più concitati della trattativa con Dmitry Gerasimenko è dettato solo da motivi formali, niente di segreto. Nel senso che, ricoprendo già un ruolo nei direttivi del Team Abc e del Golf Club Villa d’Este, non se la sentirebbe di rischiare un conflitto di interessi. Apertura, invece, per la delega sul vivaio.

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