È sempre più una Cantù
da profondo russo

Con la nomina dell’amministratore unico Popov sono ora cinque gli uomini dell’Est all’interno del club.

È iniziato tutto con gli allenatori. Dapprima il russo Sergej Bazarevich, poi il lituano Rimas Kurtinaitis, indi l’ucraino Kiril Bolshakov e infine - siamo all’oggi - un altro russo che risponde al nome di Evgeny Pashutin. La scuola dei coach dell’ex Unione Sovietica è via via sbarcata in Brianza rappresentando una sorta di apripista ai tanti arrivi dall’Est anche in altri ruoli all’interno della Pallacanestro Cantù.

Al momento, per dire, il club brianzolo è profondamente innervato da dosi massicce di Russia e dintorni. In posizioni chiave e strategiche.

Intanto, naturalmente, la proprietà stessa che dall’ottobre 2015 è nelle mani di Dmitry Gerasimenko. A seguire, per importanza, la presidenza affidata dal settembre 2016 a Irina Gerasimenko, moglie dello stesso Dmitry. Avanti poi con Roman Popov, da venerdì sera nominato ufficialmente nuovo amministratore unico della Pallacanestro Cantù. Oltre che ai vertici societari, l’Est europeo è significativamente rappresentato anche in altri ambiti. Intanto, con Pashutin nelle vesti di capo allenatore e poi con Bolshakov che durante l’estate ha svolto il ruolo - per quanto senza i crismi dell’ufficialità - di direttore sportivo in pectore.

Complessivamente, dunque, sono ben cinque i russi (o giù di lì) che occupano posizioni di rilievo in seno alla Pallacanestro Cantù. Mai così tanti sinora.

Insomma, è una Pallacanestro Cantù sempre più da profondo rosso. Anzi no, da profondo russo.

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