Gli ex di Cantù votano Milano
«Ma Trento ha una grande anima»

Stasera comincia la finale scudetto: il pronostico di sette tra dirigenti e allenatori

Ex allenatori e dirigenti della Pallacanestro Cantù votano Milano. Magari sospirando o, magari, pensando che tutto sommato sarebbero meglio altri.

Ma da uomini di sport non si fanno prendere dai sentimentalismi. È la corazzata milanese la loro favorita per lo scudetto. Ma non mancano le sfumature. Perché Milano sarà pur sempre Milano, ma anche Trento ha ottimi argomenti per controbattere.

Alla fine è quasi un 6-0, con Recalcati unico a non prendere una posizione vera e propria. E con grandi riserve da parte di tutti.

«Strutturalmente Milano è la squadra più forte – ammette Pino Sacripanti, tecnico di Avellino - ma Trento ha una grande anima e fisicità. Sarà una finale molto combattuta, dall’esito incerto. Se Trento resiste dal punto di vista fisico, riuscirà ad andare avanti fino alla fine, altrimenti la vedo dura».

Charlie Recalcati non si sbilancia, le due squadre finaliste però non lo lasciano indifferente: «Se sono arrivate fin qui, evidentemente sono forti entrambe, sarà quindi una serie equilibrata – prevede l’ex coach di Cantù e Nazionale -, perché si affrontano due squadre con una concezione di basket diversa. Credo che vincerà chi sarà più fedele a se stesso».

Flavio Fioretti, assistente di Meo Sacchetti a Cremona, vota Milano: «I numeri sono tutti a favore di Milano e l’assenza di Flaccadori per infortunio sarà un problema per Trento, perché è un giocatore che dà energia e punti. Però Trento ha molte armi, in particolare la sua difesa arrembante».

Anche Nicola Brienza, assistente di Andrea Mazzon sulla panchina di Capo d’Orlando, vota Milano: «È la favorita d’obbligo, per l’abitudine a giocare questo tipo di partite. Detto ciò, io a Molin ho sempre detto che Trento sarebbe arrivata in finale: non mi ha sorpreso come ha eliminato Avellino e Venezia».

Milano è la favorita anche di Daniele Della Fiori: «Il pronostico incerto, ma dico Milano perché è più attrezzata. Ma Trento ha dimostrato che più alto è lo scoglio, più si compatta e si gasa. Milano è oggettivamente più forte, ma per vincere deve pareggiare l’energia di Trento che, per come ho potuto vedere in gara 3 contro Venezia, gioca con il sangue agli occhi».

Simone Giofrè, fresco di nomina come direttore sportivo di Brindisi, mette in guardia Milano: «Se valutiamo talento e forze, non c’è storia. Se invece Trento mette in campo la sua consueta difesa energica e gli arbitri concedono di giocare così forte, allora possono arrivare “schiaffoni” per Milano».

Così come Luca Rossini, team manager di Cagliari: «Occhio ai precedenti: l’anno scorso in semifinale playoff e due anni fa in semifinale di Eurocup la spuntò Trento. Alla fine credo vincerà Milano, ma faccio il tifo per il mio amico Lele Molin». 

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