In serie C femminile
scoppia il caso arbitri

Sono stati infatti tolti un arbitro e un ufficiale di campo (erano due) e l’apparecchio dei 24 secondi. Le tasse gara scendono da 70 a 55 euro.

Stanno facendo discutere le nuove disposizioni del Comitato Regionale della Federbasket riguardanti il campionato di serie C femminile che inizierà il 10 ottobre. Per le partite sono stati infatti tolti un arbitro e un ufficiale di campo (in entrambi i casi erano due) e l’apparecchio dei 24 secondi. Nel contempo le tasse gara scendono da 70 a 55 euro.

Secondo le società è però un salto all’indietro di vent’anni. Abbiamo chiesto al presidente lombardo della Fip, Giorgio Maggi, chiarimenti in merito. «C’è un problema logistico di base: non abbiamo arbitri a sufficienza per coprire tutta l’attività regionale - spiega Maggi -. C’è stato infatti un 15-20% di rinunce rispetto alle liste pre Covid. Nel frattempo non è stato possibile organizzare i corsi arbitri, così come quelli allenatori. E se un arbitro fa due o tre partite a settimana, credo che abbia fatto il suo, considerando che lo fa quasi da volontario. Probabilmente anche in Promozione maschile dovremo toglierne uno».

Già in precedenza il parco direttori di gara non era abbondante. «C’è una mancanza cronica in Lombardia. Sono stati provati diversi strumenti per reclutare, ma non è stato sufficiente a fronte dei numeri impressionanti di squadre rispetto ad altre regioni. Abbiamo fatto delle riunioni prima di prendere questa decisione sulla serie C femminile. Resta però inteso che per i playoff gli arbitri saranno due, come d’altronde avviene già nei playoff di Promozione e Prima divisione maschili».

Era stata ventilata una riduzione dei fischietti nelle giovanili d’Eccellenza. «E’ una situazione diversa, sia perché non vanno arbitri dedicati alla categoria, sia perché l’Eccellenza gioca infrasettimanale. Non ultimo, si tratta di campionati volti alla crescita dei giovani e al loro futuro, e quindi meritano attenzione».

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